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Ultimate Spiderman |
Autunno
2000. Ultimate Spiderman esordisce nelle edicole
Ultimate Spiderman (che d'ora in poi chiameremo USM) segna il battesimo glorioso dell'operazione "up-date" che ha rilanciato la leggendaria “case delle idee”. Il riazzeramento, cioè, delle sorti dei celebri super eroi nati dall'estro del duo Stan Lee-Steve Ditko quattro decenni fa. Altri tempi, altre storie, altro stile. Quarant'anni di fumetto equivalgono a ottanta di cinema, tanta è la strada mangiata. Andatevi a rileggere la genesi di Spidey del 1962: solo poche vignette naif per arrivare all'incontro tra il timido Peter Parker ed il ragno radioattivo (che qui diventa "geneticamente modificato"). Nella versione Ultimate, invece, ben venti pagine vengono impiegate per affrescare il mondo conflittuale del quindicenne Parker, prima che il suo destino cambi per sempre. Inutile dirlo, i lettori d'un tempo storceranno inevitabilmente il naso all'idea che la debole vecchietta Zia May si sia trasformata in un'affascinante e comprensiva donna di mezz'età. Per non parlare dello sfortunato Zio Ben: la nuova versione lo ha omaggiato di fisico atletico, codino da figo e mentalità da ex-hippie. Lo so, lo so, state storcendo il naso. Ma al sottoscritto, sfogliando il numero uno, è successo di peggio. La verità, per fortuna, è che il risultato è davvero sorprendente. L'identità e lo spirito del fumetto originale rimangono immutati. Ma i risultati, ragazzi, altra roba. La profondità, l'ironia, il lavoro sui dettagli, il gusto della narrazione, i continui rimandi alla realtà contemporanea: USM è prima di tutto un brillante “comic” sugli adolescenti di oggi e sull'immancabile difficoltà di fare i conti con la brutalità che c'è là fuori. L'azione è ridotta ai margini, spesso dimenticata a favore di dialoghi brillanti e agilissima soap narrativa. E quando arriva, lo spettacolo si fa vero entertainment che non ha mai la pecca di annoiare, di prolungarsi oltre il dovuto e di compiacersi di inutili fronzoli “exploitations”.
Le piccole differenze con
gli esordi di quarant'anni fa? Ok, restyling degli zii a parte, la nascita
dei due primi
arci-nemici, cioè
Goblin e Doc Octopus,
è strettamente legata all'acquisizione dei super poteri del nostro eroe.
Il meccanismo dell'identità
segreta, inoltre, è un tabù storico che viene spazzato via con grande
intelligenza, ed
Detto questo, sia che abbiate quattordici anni e conosciate solo Disney e Bonelli, sia che siate vecchi lettori oramai passati a miglior vita, il consiglio è di provare la dose. Per gli albi perduti (attualmente USM è giunto al n. 29) basta correre in fumetteria. I primissimi numeri, già di difficile reperibilità, possono essere recuperati nelle raccolte USM Collection o nella prima uscita della Serie Oro di Repubblica, tutta dedicata alla veste Ultimate dell'arrampicamuri, dove sono pubblicati i primi sette albi italiani. Per il resto, datevi da fare. Buona lettura e arrivederci su queste pagine per raccontarci le sensazioni di USM n.30, con il terzo capitolo della mini saga Hollywood, nelle edicole dal 23 dicembre. See you.
Antonello Schioppa |
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