“Una volta analizzato il paravento, non (ci) si trattiene
(da)
nulla. Il para cade nel vento o resta sospeso tra le
scoregge.”
(Jacques Derrida - Glas)
Il Paese delle prove evidenti. Il Paese delle
scappatoie possibili. Il Paese delle donne-oggetto. Il Paese
del diritto umiliato dal privilegio. Il Paese della “Fiat in
Italia a certe condizioni”. Il Paese della bilancia
commerciale in rosso. Il Paese dei maxiemendamenti. Il Paese
che si arrampica sugli specchi. Il Paese della trasparenza
negata. Il Paese dei video-choc sugli ospedali. Il Paese
delle scuole che allevano analfabeti. Il Paese del Grande
Fratello che doppia l'Isola dei Famosi. Il Paese con l'iPhone
in mano e l’opera omnia di Paulo Coelho caricata sull'iPad.
Il Paese dei pirati della strada e delle strade senza
uscita. Il Paese dei tamponamenti tra idioti pesanti. Il
Paese di chi uccide per un parcheggio. Il Paese degli enormi
flussi sulle coste. Il Paese del rallentamento. Il Paese del
punto di non ritorno. Il Paese che si indigna e scende in
piazza. Il Paese di quelli che scendono in piazza ma ogni
maledetto giorno sono berlusconiani dentro un ufficio o tra
le quattro pareti di casa. Il Paese dei "Tempi difficili tra
frastuoni e motivi di ansietà". Il Paese della salute
mentale ancora più a rischio di quella fisica. Scriviamo da
uno dei Paesi più industrializzati del mondo diventato il
Paese più inesistente sulla faccia della terra. Scriviamo
queste righe come un messaggio nella bottiglia da inviare a
qualcuno, sperando che la deriva delle cose non lo disperda.
Ma la dispersione è un rischio insito nella natura dei
messaggi, delle parole. È congenito, questo non trovar più –
di colpo – le parole già dette o che si vorrebbe
pronunciare. E ciò che non si disperde, nella migliore delle
ipotesi è soggetto al malinteso, sceneggiatura di un
monologo della sopravvivenza che tutte le mattine, un gran
numero di persone che vivono in questo Paese-teatrino recita
come un mantra per resistere e andare avanti. Un borbottio,
un mugugno, un rimbombo ed ecco spalancata la porta al
fraintendimento: «Che cosa cerchi? Cosa vuoi? Cosa ti
aspetti?» Nulla. In fondo abbiamo il calcio, Belen e la
Canalis, i film di Fausto Brizzi e le canzoni di Alessandra
Amoroso. E la TV più educativa del mondo, di sicuro. Quindi:
a chi mandare un messaggio, un’insensata richiesta di aiuto?
La Redazione |