Terry Southern: Blue Movie (Marcos Y Marcos, pp. 288, € 13,50. Traduzione di Marzia Luppi Cortaldo) |
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Da un telegramma di Stanley Kubrick a Terry Southern: «la tua descrizione del pompino nella scena con l'attrice stile Jean Moreau è la più bella di sempre».
'Blue movie': in gergo statunitense, film a luci rosse. A 32
anni dalla sua pubblicazione oltre oceano, il romanzo ispirato e dedicato a
'Stanley K.' viene finalmente tradotto e pubblicato in Italia dalla Marcos Y
Marcos. Le cose andarono più o meno così: alla fine degli anni '60 il
giovane regista newyorkese, che allora aveva già firmato splendide opere
come Rapina a mano armata,
Orizzonti di gloria,
Lolita
e, proprio assieme a Terry Southern, l'eccezionale
Il dottor Stranamore,
si cullava sull'idea di realizzare un autentico film porno con i mezzi e i
divi di Hollywood. E fu proprio Southern, in quell'occasione, che organizzò
al grande cineasta proiezioni private nella sua abitazione. Ma il sogno di
un 'hard' d'autore altamente sofisticato, e con gente come Jane Fonda o Cary
Grant filmati in reali e completi rapporti sessuali, rimase (purtroppo)
un'utopia. Proprio dal naufragio di quel progetto estremo nacque Blue
Movie, ovvero la storia grottesca e dissacrante di un immaginario
regista-autore a nome Boris Adrian che,
raggiunta la vetta del successo planetario, è colto da una riflessione
determinante: «Secondo lui, i film porno [...] senza volerlo toccavano nodi estetici cruciali nel cinema
contemporaneo più di quanto non facessero quelli dei grandi registi, lui
compreso. Era ben consapevole che per libertà d'espressione,
sperimentalismo, il cinema era sempre rimasto indietro rispetto alla
letteratura e, negli ultimi anni, persino rispetto al teatro. Erotismo
realistico ed esteticamente pregevole abbondava in ogni manifestazione della
prosa contemporanea, perché niente di simile era mai stato ottenuto, e
neppure seriamente tentato, in un film?». Splendido ed irresistibile
affresco sulle meccaniche produttive di Hollywood e sulla vita surreale di
un set cinematografico, il romanzo di Southern (che nel cinema, oltre alla
commedia nera di Kubrick, aveva già firmato opere come Easy Rider e
Barbarella, e in letteratura era già autore di culto per Red Dirt
Marijuana) coniuga la filosofia irriverente della
letteratura beat di quegli anni (fu lui a presentare il manoscritto de
Il
Pasto Nudo di Burroughs all'Olympia Press) con una goliardica parabola
sull'arte e l'industria, facendo del sesso il centro gravitazionale di ciò
che avviene dietro e davanti la macchina da presa. Del romanzo si
innamorò Ringo Starr, altro 'amico per la pelle' di Southern (che non a caso
compare sulla copertina del leggendario Sergeant Pepper's dei
Beatles), che ne acquistò i diritti per farne una riduzione cinematografica
con la regia di Mike Nichols (allora sulla cresta dell'onda per il grande
successo de Il laureato) e con Julie Andrews tra le protagoniste.
Ancora una volta il progetto fallì, ribadendo proprio il cruccio di Boris
Adrian: la barriera che l'erotismo erge tra cinema e letteratura. Un cruccio
che Kubrick ha poi convogliato, in parte, in
Arancia meccanica ed
Eyes Wide Shut. Antonello Schioppa |