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JAMES ELLROY: LIVE IN ROME, A PRIMAVERA
di Nino G. D’Attis
 



Roma, una sera d’aprile, libreria Mel Bookstore in via Nazionale. Qui James Ellroy, nato a Los Angeles nel 1948, ha dato appuntamento ai suoi lettori per presentare Sei pezzi da mille (Mondadori, pp. 762, Lire 39.000), il nuovo attesissimo romanzo che è anche la seconda parte di una trilogia cominciata con American Tabloid.
Ellroy è l’autore di Dalia nera; White Jazz; L.A. Confidential; Corpi da reato. È lo scrittore che meglio di ogni altro ci ha raccontato il lato oscuro di Hollywood e dell’ America dei Kennedy, di Frank Sinatra, di J. Edgar Hoover, Dick Contino. Dark ladies, traffici, poliziotti corrotti, pugni e pistole, il maccartismo, Hush-Hush...usiamo pure il termine ‘leggenda’. Ellroy ci regala un reading del capitolo 15 di Sei pezzi da mille, quindi risponde ad una raffica di domande. La leggenda è un uomo alla mano. Alto e dinoccolato, divertito da questo tour promozionale organizzato per l’Italia “Dal mio grande, grande, graaande editore Mondadori”.
Ecco Ellroy in pillole, live in roma, senza rete.
             



PROMOZIONI MONDADORI: Chi acquisterà 1000 copie del libro potrà fare liberamente sesso con chi vorrà, ovunque vorrà, tutte le volte che lo desidererà. Chi acquisterà 2000 copie del libro potrà fare liberamente sesso con chi vuole e ....se acquisterete 3000 copie del libro il Sacro Romano Impero dominerà il mondo per la prima volta. 

LA FAMIGLIA KENNEDY: Non voglio più sapere chi ha ucciso Jack Kennedy. Non mi interessa e non ha più senso. È una storia di molti anni fa.

DIFFAMAZIONE: Le persone reali di cui parlo nei miei romanzi sono tutte morte e per legge i loro eredi, i loro parenti, non possono citarmi (fa il gesto di masturbarsi, Ndr).

GLI ANNI SESSANTA: Scrivo degli anni sessanta perché sono stati un’epoca interessante. Per poter scrivere dell’ America di oggi bisognerà aspettare almeno 24 anni. Al momento non mi interessa. Sei pezzi da mille fa parte di una trilogia cominciata con American Tabloid, romanzo ambientato tra il 1958 ed il1963. La terza parte arriverà al 1979.

SERIAL KILLERS: I serial killers non mi interessano più, sono una cosa di sette-otto libri fa. Oggi racconto storie diverse, personaggi diversi. Serial killers? ( fa di nuovo il gesto di masturbarsi, Ndr)

THOMAS HARRIS: Mmmmmh...Red Dragon era un buon romanzo. Il silenzio degli innocenti era così così, Hannibal fa schifo...Bleeeaah! (pollice verso, Ndr)

METODO: Lavoro sette-otto ore al giorno fino ad ottenere qualcosa di soddisfacente. Otto ore fino a crollare. Prima di cominciare un romanzo riempio il mio taccuino di appunti, prendo nota di tutti i particolari per avere uno schema ben chiaro.

L.A. CONFIDENTIAL: Il film che ne è stato tratto è buono ma racconta solo un 20% di quel che c’è nel libro. Comunque è ok.

DROGHE E CREATIVITA’: Non prendo assolutamente droghe.

WHITE JAZZ: Il protagonista di quel libro era un poliziotto corrotto, devastato dalle droghe. Lo stile frenetico, il linguaggio sperimentale del romanzo, derivano dal fatto che in quel momento sentivo di dovermi calare interamente nella vita, nella deriva del personaggio.

ITALIANI: Siete ossessionati dalla politica. Fate le domande per catalogare le persone. Volete sapere se uno è di destra o di sinistra, per chi ha votato alle ultime elezioni, se è favorevole alla pena di morte. Io non mi faccio catalogare...O-S-S-E-S-S-I-O-N-A-T-I!

STILE: Dipende dalla storia che intendo raccontare.Voglio scrivere libri sempre migliori, questo è quel che ho in mente di fare in futuro. James Ellroy vi darà di meglio nei prossimi anni, è una promessa.


            


ALL’AUTORE DI QUESTO ARTICOLO, NELLO SPAZIO DI UNA STRETTA DI MANO E DI UN AUTOGRAFO SUL LIBRO: Gianni? Be quiet,man! Relax!

JAMES ELLROY è sopravvissuto a un’infanzia funestata dal brutale omicidio della madre e ad una giovinezza di furti, cattive compagnie, alcool, droga, arresti.
Dal 1977 si è dedicato alla scrittura ed oggi è riconosciuto tra i maggiori narratori americani viventi. Ha vinto numerosi premi e rappresenta uno dei rari casi di autore di best-sellers amato tanto dal pubblico quanto dalla critica. Nella sua fitta produzione spiccano Dalia nera, White Jazz, il sofferto affresco autobiografico de I miei luoghi oscuri, quindi American Tabloid e Sei pezzi da mille, appena tradotto in Italia da Stefano Bortolussi per Mondadori. Alcuni suoi articoli e racconti sono apparsi su Playboy e GQ.