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 INCONTRI       UOMO DELLA STRADA

 

Questa volta niente incontri con personaggi famosi. Abbiamo campionato e raccolto le voci della gente comune nei giorni immediatamente successivi all’11/09/001. Per strada, nei negozi, sugli autobus, in metropolitana, davanti al giornalaio. Roma, capitale d’Italia, autunno 2001. Impressioni. Opinioni. Invettive. Paure.

   Queste voci senza filtro, a ruota libera, talvolta prive di sottotitoli, le abbiamo lasciate così come sono: nessun intervento di editing da parte nostra, no copyright.

 

  

 

INCUBI: “Stanotte ho sognato che qualcuno rubava tutti gli aerei del mondo, civili e militari, e con questi aerei che giravano in aria e che oscuravano il cielo e si buttavano sulle case con degli scoppi tremendi, non c’era nessun posto in cui sentirsi al sicuro...”

(Michela, impiegata)

 

AL GORE: “Secondo me Al Gore ha tirato un sospiro di sollievo perché ‘sto casino non è toccato a lui.”

(signora sui 50, davanti a un’edicola in via Nazionale)

 

 

CUPOLONE: “Pensa se avessero buttato giù il Cupolone...BAM!”

(turista ‘lumbard’, visibilmente eccitato, alla moglie)

 

 

 

 

 

CALCIO: “Pensavo che avrebbero sospeso la partita all’Olimpico e sinceramente mi pareva esagerato.”

(tifoso romanista in un bar su viale Jonio)

SOGNI INFRANTI: “Meno male che non ci ho mai avuto i soldi per fare un viaggio in America. Io già ci ho paura della macchina e del treno, figuriamoci dell’aereo.”

(ragazza in autobus, rivolta a un amico)

 

INFILTRAZIONI: “Il problema è che noi li lasciamo entrare e quelli scavano, s’infiltrano...al momento giusto: ZAC! Hai capito? Proprio così. Dice che sono razzista. Nossìgnore, tu guarda in faccia la realtà, guarda che succede...guarda che è successo a farlo andare così come lo volevano, ‘sto monno de mmerda...ZAC! Poco da fare. Tutti a casa...via...imbarcati, rimpatriati. Poi vedi se si infiltrano, caro mio...”

(tassista abusivo alla Termini)

 

 

 

 

 

INFILTRAZIONI 2: “Poi il mio portiere mi sa che è arabo, però sembra una persona così a modo, tanto gentile...ma vedi te!”

(signora sui 40, in un supermercato, rivolta a un’amica)

 

UN POSTO SICURO: “Senza giornali, senza televisione, protetti 24 ore su 24... quelli che hanno preso per il Grande Fratello hanno avuto un culo così. Li invidio una cifra.”

(commessa di un negozio in viale Libia)

 

 

 

 

DALLA PARTE GIUSTA: “Ma tu stai con quelli che si preoccupano, non si perdono un telegiornale, comprano tutti i quotidiani possibili? Io sto con quelli che non gliene frega niente.”

(A., un conoscente)

 

KAMIKAZEN: “Se mi aumentano un’altra volta la benzina lo faccio io un attentato suicida...”

(signore brizzolato in fila a uno sportello del bancomat)

 

KAMIKAZEN 2: “Non farei il kamikaze neanche se mi riempissero di soldi.”

(giovane uomo in abito firmato nella Metro A)

 

TORRI IN PERICOLO: “Anche a Pisa abbiamo una torre.”

(signora sul treno Roma-Pisa)