Sono ciò che ascolto di Andrea Capanna |
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Roma,
Sabato 7 ottobre 2001 1. Primati Per me esiste una parafrasi da Borges nelle Conversazioni: “L’uomo è ciò che ascolta” invece di “L’uomo è ciò che legge”; vale anche per te? Io questo mese ho ascoltato molto il secondo cd degli Shpongle. Musica Chill-Out Trance. Oltre al suo infinito fascino e le numerose soluzioni innovative, una di quelle opere d’artista che superano il proprio tempo, si pongono a latere dell’agire quotidiano per riflettere su di un genere musicale ed il modus vivendi dei suoi adepti. Ma come un osservatore quantistico non possono fare a meno di influenzare col loro sguardo la stessa “scena” di cui fanno parte. Non ottemperare ai propri doveri è il primo
passo per diventare degli artisti rispettabili. E poi oltre che coi
sofismi e la bella ragione ho sempre creduto di poter influenzare
senza partecipare, imparare senza studiare, piegare le forchette col
pensiero, comunicare senza messaggi. Credetemi possiamo farlo.
Insomma, decido di non calarmi le braghe al primo appuntamento con te.
Per questa volta preferisco tacere e farmi desiderare. Invece di
leggermi, prendi una Bud dal frigorifero, carica un cd e ascolta ciò che vuoi, anche l’ultimo di Dylan tanto il disco degli
Shpongle nei negozi non lo trovi, come tanto buon cinema che non si
vede. Cominceremo a fare gli intellettualoni dalla prossima volta, ok? |
Ma prima di perdermi in analisi, critiche e citazioni varie, una cosa sola tenevo a dirti: perché produciamo tanta musica, tanta letteratura, tanto cinema e teatro? Perché tanta arte? Secondo te perché esiste una cosa come il “Maurizio Costanzo Show”? No, guarda, c’è una risposta, ci pensavo l’altro giorno: basta gettare un occhio agli usi dei nostri antichi parenti primati. Le scimmie fanno un gran casino nella giungla, sono sempre lì a scherzare, litigare e gridare divertite, come a un concerto rock. Le foreste, poi, una vera discoteca “naturale”! E quanto scopano! 2.
Alchimia Questo
in fondo il motivo originario delle produzioni artistiche umane spesso
eccessivamente considerate, per le quali magari a volte ci riteniamo
talmente importanti ed esperti, quasi degli illuminati dal cielo,
dagli Dei, da Kurt Cobain o dai marziani che, c**zo, c’erano davvero
visto che ci sono i segni per terra in Sud America. Ma quando mai.
Prova a porti di fianco a te stesso/a, guardarti nelle mutande, prova
a considerarti un animale, perfino… se ti è più comodo e di
minore imbarazzo perlomeno osserva attentamente i tuoi simili: servirà a capire molto
più in profondità tutto il leggendario
vivere “umano”, le sue cosiddette “arti” raffinate, quanto
esse provengano invece dalle necessità più ovvie e vili e
inaspettate, dalla fame, dall’ignoranza, dall’amicizia, dal basso
ventre, dall’abitudine, dalla malattia, dall’amore, dalla genetica
e soprattutto, oh non finirò mai di dirlo, soprattutto dal caso. 3. Magia Nel
farlo avrai prodotto la migliore opera che l’uomo conosca. La tua.
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