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: SOPPI :
Gari devon te meride di nai temosile. Ai, de combe perti. Ai, sestu sevino nefile teman olide uldine desper. Opre fermine dentico.

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Certe volte mi sembra di essere st**nzo per natura. Senza volerlo. Senza pensarci tanto, mi capita di rileggere le mie azioni in chiave da perfetto zingarone. Un violento verbale, poi.
(pregare puo' essere una soluzione)
   
(cosi' non deve essere)
Eida conve fassicumi, merigo, gorinte doi tegmanu donci terpi per "Ula venticor sospinci soppur fealimi nombine Doti corpendi iude!", lavi "Devi nosti temo ignante" esse da inturbite concutensi sespi.

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Se una rilettura dei propri comportamenti, decisioni, opere nel vostro passato puo' far dire "Pero', quanto mi sono divertito con gli amici al sabato a prendere la pizza!" o "Forse era meglio morire da piccoli" [come diceva "il Peter Pan della comicita' italiana" (??? cfr. Trivial Pursuit Genus Edition)] io invece ne sono assolutamente indifferente.
(spesso non esiste solo una soluzione)
   
(prega perche' ci sia una risoluzione)
Ansitense nur pentice combe sinteti coilibe Costa-Gavras terutti dorce, si coifen alide alister siniscu corte. Tasi tansi. Usti quari esse per nomice curce? Uli manin per confi tenti, edin tasi collumina tansi temorive fenemasci. Ische runde fornide calanta.

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Percio' non mi stupisce l'"integralismo" artistico dimostrato da Costa-Gavras, vero o falso che fosse. Non trovate un nesso a cio' che sto dicendo? Se mai avete studiato qualcosa, sapete che alcune volte la ragione delle regole compare solo dopo averle seguite. E' questa la chiave del discorso.
(i manichini originali delle illustrazioni sono creati da Nicola Rettino)
   
(una soluzione spesso non esiste)
Liberarsi dal giogo , esattamente come le proteste del mese scorso non erano altro che uno sfogo al pari di un passeggiatone alla Auchan, e' qualcosa di ricacciato talmente nell'incoscio dalla vita schiacciante dei nostri giorni dall'apparire (e forse anche essere) ridicolo, immotivato, obsoleto: tuttavia misteriosamente necessario, come molti mi hanno confessato.
Piu' le ragioni sono lontane dalla "co-scienza di classe", inoltre, piu' sembra impellente ed irrazionale, irrefrenabile la richiesta. Tutto cio', ormai abitudine, vizio "morale", quasi, si applica sempre piu' spesso ad ogni azione nostra azione che non costituisca un lavoro, che non sia riconducibile al procacciarsi il denaro per vivere. E si trasforma sempre piu' spesso in uno scherzo, uno sberleffo del buffone al potente, un'amara ironia, magari anche in forma-film, con del lavoro dietro, solido, tecnicamente avanzato. E piu' si lavora sulle fonti storiche scavando mesi ed altri mesi per una produzione cinematografica, piu' la presa di posizione di chi ha avuto l'idea originaria si fa solida e inattaccabile, la prospettiva di studio del fenomeno si arricchisce di particolari, che fatalmente si dan ragione l'un con l'altro, si costruisce insomma una teoria come un figlio iperprotetto ed un figlio iperprotetto (ed anche ipermaltrattato, in verita') diventa anche il regista, l'autore, l'attore, il divo, il campione. Che poi, come in "Mullholland Drive", deluso dal "sistema" e' costretto a iniziare la protesta. Sempre la stessa. Sinceramente non ce la faccio piu' a sorbirmi ancora l'artista indignato, non lo sopporterei proprio perche' ne ho visti troppi. Credo sia piu' il caso di rimboccarsi le maniche e trovare un sistema migliore, piu' sottile per far passare le idee attraverso i filtri sofisticatissimi della societa' moderna. E' una sfida aperta, non celata, che e' benefica all'arte come al resto del mondo, e che molti ancora stentano a riconoscere, a capire. Il tipico atteggiamento, il piu' sciocco, e' quello di un'uomo fragile anziche' sensibile, rigido anziche' operoso. Eppure la scienza ci insegna oggi la morale di domani, credetemi! E oggi ci dice che per la validita' di un'idea non dobbiamo piangere e combattere ad occhi chiusi come ha fatto Costa-Gavras ma porla a confronto diretto ed aperto con le altre, "compiutare" il dialogo per poter crescere tutti. E una tesi come la sua, per quanto volte poi si e' capovolto il giudizio sulla storia, val bene qualche schiaffo dal Vaticano, per esempio.

Ma sembra ancora lontano l'atteggiamento cinico e compassato degli studiosi da quello infantile e disordinato de "L'artista". La separazione delle figure deve esser sorpassata. I primi sanno bene che e' importante farsi il *ulo sui calcoli e aver *ulo nei risultati, i secondi preferiscono logiche piu' uterine, e spesso ne rimangono avvolti. Ma se osservate la storia anche solo di lontano, vi accorgerete che le cose piu' grandi son state fatte da chi ha saputo lanciare un ponte tra le tecniche piu' varie e l'istinto, il fremito, l'ispirazione tenendolo forte con l'impegno e il sacrificio di una vita, spesso amara e ritirata, altre volte invece forte e tragica come quella di un'eroe.

Pollice verso a Costa-Gavras bambino, per quanto mi riguarda, ma anche a tutti gli italiani per i quali "essere artista" significa fare la bella vita, invece, e scoprire cose non per il gusto di scoprirle, ma per il piacere di mostrare la propria scoperta, magari anche dell'acqua calda...

Fornire prospettive nuove e' l'unico modo per superare le diatribe che affliggono un popolo ricco e sterile come il nostro europeo e questo vale in tutti i campi della conoscenza, compreso il video. Credo ci provi, per quanto modesto possa esser giudicato il contributo, proprio Blackmailmag, (di cui ancora voglio e spero di far parte), realmente indipendente, realisticamente critica, una creatura mediatica che sa sempre dove graffiare e dove concedere al mondo e alla quale credo di poter offrire, nel futuro piu' immediato, ben piu' di qualche chiacchiera ben organizzata, ma un reale contributo tecnico-conoscitivo nei campi che realmente da sempre ho battuto: le tecnologie dell'ascolto e la comunicazione musicale, magari raccontandole nella storia fino ad oggi, le loro radici popolari e sciamane, cosmiche e religiose, artigianali e guerresche e, cosa piu' importante, tutti i loro protagonisti.
(prega di non esser mai "cosi' cosi'")
Andrea Capanna
: 1 Maggio 2002 :