Invece mentre scoccava la mezzanotte del mese nuovo Ale uscì da quella porta senza che nulla fosse cambiato, lui e Claudia avevano guardato un film e fumato insieme e chiacchierato, e senza bisogno di giustificazioni lo fecero di nuovo qualche sera più tardi e qualche altra ancora. Erano le notti in cui Ale faceva tardi a raccontarsi la vita, e non era la vita sognata o pensata, né la filosofia o il senso dell'esistenza quello di cui parlavano, erano gli aneddoti di tutti i giorni, Claudia gli raccontava delle sue amiche o di quello che aveva fatto il giorno prima, Ale le riferiva le sue giornate e si sentiva un po' a disagio perché lei parlava con un tono sempre tranquillo e sembrava che niente potesse in fondo turbarla, e  in questo modo pareva prendere la vita stessa, senza timori o coscienze né direzioni o scopi, solo voglia di fare quello che voleva fare, e così parlando Ale venne a scoprire il mondo di Claudia fatto di notti lunghissime e giorni di sonno e di nuovo nottate, finché le gambe e la testa confusi dai sassi che ingoiava cercando di essere felice non avessero vacillato e la avessero ricondotta in qualche modo a dormire. E Ale che al contrario era una persona abbastanza tutto sommato razionale e deciso a salvarsi e a non distruggersi in quell' unica vita che possedeva, si diceva che forse Claudia davvero era un po' strana, e ancora nel corso dei giorni conobbe tante storie riguardo alle sue amiche e alle persone con cui trascorreva la vita, ed ebbe la netta sensazione, tutta in un momento ed immediata, di volerla disperatamente salvare da quella gente falsa, che a quanto lei stessa diceva era stata autrice di parecchi tradimenti negli ultimi anni, ma a questa salvezza Claudia sembrava reticente, e Ale che col passare del tempo avrebbe sempre di più voluto stare con lei ogni ora, si domandava tristemente perché per lei non fosse lo stesso, perché non ce ne andiamo via di qua solo io e te pensava, e lasciamo alle spalle tutta questa gente inutile, e questi pensieri confusi gli affollavano la mente mentre le settimane passavano, Ale la andava a prendere in macchina e lei usciva di casa con in mano una bottiglia di vino e la bevevano insieme in alto sui colli davanti alle luci della città che dormiva, e nel corso di queste serate in cui bevevano o fumavano oppure parlavano e basta Ale scoprì in lei qualcosa di assolutamente indescrivibile, la sensazione di potersi leggere negli occhi come alcune passioni in comune, persino Joyce scoprì che lei lo amava come lui, ed era ogni volta ammutolito di come con lei si potesse parlare di tutto anche se spesso partendo da due punti di vista così diversi, e tornava a casa la sera dicendosi che fantastica amica hai trovato, e a novembre Claudia era solo appunto questo per lui, un'amica per quanto speciale, e cercava di convincersi che era troppo diversa da lui per poter andare d'accordo, e se per un momento avesse provato anche a dimenticarsi delle diversità lì subito sarebbe comunque sopraggiunto il pensiero che solo un anno prima lei si era presa una bella cotta per Francesco e Ale essendo geloso di natura voleva stare bene alla larga dalle ex spasimanti del suo migliore amico per sfuggire agli inevitabili confronti e otelliani paralleli che non sarebbe riuscito a non fare, tra se stesso così com'era e Francesco più alto più bello più ambito e nell'immaginario di Ale sicuramente più amato da Claudia di quanto avrebbe mai potuto amare lui, così dunque lasciava scorrere i giorni facendo finta di niente e obbligandosi a non pensarci come a una cosa possibile, questa che tra lui e Claudia che non si stavano neanche simpatici possere nascere senza preavvisi qualcosa di diverso, ma nel frattempo anche i suoi amici avevano iniziato a insospettirsi e lui negava, ma esci sempre con lei possibile che non te la vuoi fare? gli chiedevano. E lui rispondeva no, una storia del genere mi ammazzerebbe, ma perché, gli rispondevano loro, ti sei andato a innamorare di tutte le stronze della città e ora che finalmente ne trovi una che ti vuole bene non la vuoi, e lui diceva no no, è troppo matta mi andrei solo a cacciare in un bel casino, e in effetti lo sapeva che era troppo tardi e che ci si stava già cacciando in un bel casino continuando a vedere Claudia ogni settimana, di questo casino non capiva ancora le dimensioni né le poteva prevedere ma cercava di fare finta di niente, è solo un amica amica AMICA si continuava a ripetere mentre la notte tornava a casa con la sua voce nelle orecchie
(Ad esempio il suo strano modo di dire: ah ho capito, quando lui buttava giù delle mezze frasette senza troppe implicazioni, e lui si chiedeva cosa avesse capito davvero lei delle sue parole ma poi si accorgeva che le aveva intese esattamente come le voleva dire)
e andava a dormire con la sensazione del tracollo imminente non tanto per le differenze di vedute o di vita di cui ormai ad Ale non importava più niente, né tantomeno per la paura dello spettro di Francesco che lo aveva capito, era solo una scusa con se stesso per non dover affrontare Claudia che tutto a un tratto entrava con forza nella sua vita, bensì perché la potenza di quel sentimento inconfessato era tale da spaventarlo, sapeva che la sua vita non sarebbe più stata la stessa se le cose tra loro fossero cambiate in peggio per qualche ragione, ed era terrorizzato all'idea di perderla e non riusciva più a guardare le altre ragazze perché gli sembravano tutte pallide e opache in confronto alla splendida lucente anima di lei, e così capitò anche che una sera Ale uscisse con Luca e incontrasse di nuovo Rita la ragazza di Milano e ad Ale che era di buonumore e vestito bene non volle molto per farsi chiedere di accompagnarla a casa, e mentre la baciava e poi si salutavano e tornava indietro non pensava a niente o meglio provava una normale e vuota soddisfazione da vincitore ma del tutto estranea a qualunque pensiero riguardo a Rita la vinta, e fingeva di cercare una ragione e si domandava, ma come mai non sono contento di quello che è successo stasera,  ma poi sentiva qualcosa dirgli di smetterla dentro di sé perché chi davvero voleva allora era già fin troppo chiaro. 

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