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Titolo originale:
Open Range
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Regia: Kevin Costner
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Interpreti:
Kevin Costner; Robert Duvall; Annette Bening; Michael
Gambon; Michael Jeter
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Durata: 134 min. Anno:
2003
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formato Video:
2.35:1 Anamorfico
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Formato Audio:
Italiano Dolby Digital 5.1 -
Inglese Dolby Digital 5.1
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Lingue Sottotitoli:
Italiano per non udenti
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Lingue doppiaggio:
Italiano, Inglese
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Extra: Trailer
italiano, Trailer inglese, 4 Spot TV, Backstage, Cast
artistico, Cast tecnico, Commento di Kevin Costner
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Produzione:
Medusa
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N° dischi: 2 (3 DVD Edizione speciale-Alta
definizione) |
I Pro...
Un uomo a cavallo. Iconografia della memoria statunitense. Praterie
che raccontano leggende.
Eroi burberi con un codice d’onore che plasma la coscienza
condizionando il loro destino.
Kevin Costner è un regista che se ne frega della moda, dei soldi,
del successo.
Ogni volta che si parla di un suo film si parla di flop disastrosi
mentre il tanto criticato “Waterworld” ha incassato il doppio del
budget iniziale.
Chi denigra Costner regista non ha capito che il suo vissuto
esistenziale si cala profondamente nell’esperienza estetica. Per
questo la sua cura per i dettagli, la ricerca storica,
l’antinaturalismo ai fini dello scontro con lo spettatore sono per
lui un dovere morale.
Oltre due ore di puro cinema, di cinema classico, che vi piaccia o
no.
I suoi film sono dialoghi con se stesso, con la storia, con i
ricordi di una nazione e degli uomini che l’hanno creata
.Didascalico, di maniera ma pur sempre e ancora tenace e utopico il
mondo imperfetto di Costner. Nella prima mezz’ora non succede
praticamente nulla hollywodianamente parlando se non una muta
filologia del western. Spietata lentezza che culla lo spettatore
fino alla sparatoria finale epica ma allo stesso realistica come
solo Clint Eastwood era riuscito a fare con gli “Spietati”. Il
banale finale con il bacio è l’unica concessione allo spettatore
medio ma in fondo è anch’esso un tributo ai grandi attori western
del passato come John Wayne e Gary Cooper.
Terra di confine è un’opera priva di virtuosismi in continua attesa
di segnali di pericolo che si regge sulla rappresentazione di un
mito con cui per un americano è impossibile non confrontarsi.
Rivedere il film una seconda volta con il commento sardonico di
Costner è un’ottima possibilità di capirne la passione che lo muove
e lo costringe ad avventurarsi in progetti che pochi produttori
approverebbero.
Jo Laudato
...e i contro
secondo Rossella
Macchia |
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