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RIEN |
"Mille?" "La tua carta d’imbarco, tesoro. Prima classe andata e ritorno." "Già" disse lui. "Posso andare dove voglio." Inspirò profondamente. Si avvicinò al letto e passò le dita della mano destra fra i capelli ossigenati di Sua Divinità. "Sei bella." "Una volta, forse." (N.B: incipit di un romanzo sado-noir che non finirò mai)
Vedere dal basso l’immagine della pianificazione del discorso amoroso senza provare un senso di vertigine è già dire: "I regard this as imprecise". Ce la spassavamo.
E il tratto del tempo si è mosso, lasciandoci intendere che girare intorno
alla questione mette facilmente in luce gli errori di spostamento, i
paradossi continui, le consapevoli ambiguità. Un virus che divora tutto:
ecco come agisce la memoria sull’istante. Tempo impersonale regolare e
astratto: il movimento delle sezioni immobili ritaglia dallo spazio aperto
del mondo una compagine chiusa e riconsegna un'immagine media. Il contrasto
diventa la matrice del montaggio relativizzandone il senso e la portata:
tanto visibile da risultare
Ciò che si può dipingere si può riprodurre all’infinito, chiamando all’efflorescenza della produzione di falso come il Cerchio nero, il Quadrato nero, il Bianco su bianco di Malevic. Che farsene dell’ossessione dell’autentico? If you think you have an eclipse... Rodez, marzo 1946 (il giorno mettilo tu, uno a caso...) L’indice premuto sul tasto di selezione dei canali del telecomando, gli occhi che cercano la carne, altre infezioni trasmesse molto dopo il TG Regione. Un colpo solo, un unico centro per arrivare a tutta la muta e attraversarla. La trama del dono impone di non usare lubrificanti a base oleosa. Perché i sacrilegi variano a seconda del tipo di sacralità. Perché le astrazioni non stanno ad aspettarci come fossero corpi celesti. Non sono sagome, ritrovati, prodotti per il trucco da provare allo specchio in un test di congiunzione. Eliminando le complicazioni superficiali, hai cercato la natura esatta della relazione e non hai trovato niente: la semplice crescita delle dimensioni del cervello dai 400 centimetri cubici degli ominidi ai 1.400 circa dell’homo sapiens non ha portato necessariamente ad un’intelligenza superiore. "Così, una volta di più, non ci siamo capiti" hai detto. Da pua pipl awl poteito it! Dove comincia e
dove finisce il senso?
Perché? Questa è una
domanda difficile, fuori dalla lingua
∞ Sua Divinità era un incanto così sublime che alle ciurme inglesi era vietato sbarcare. La salita dello Sciva-linga tatuata sul polso sinistro, un tappeto di braci ardenti sotto i piedini e deliziosi, illegali occhi verdi calibro 38. Fece il numero del sorriso luminoso, seppellì lo sguardo nella piega di un punto indistinto nel vuoto e chiese: "Sarai con me, quando scoppierà la tempesta?" |
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