Ci si siede intorno a un tavolo, che non è rotondo ma è
come se lo fosse. Dopo sorrisi tirati e sprecati davanti a fumanti e
puzzolenti tazze di acqua marrone scuro originato da una sostanza
liofilizzata che tutti si ostinano a confondere con il caffè, ci si siede.
In democrazia, positività e diplomatiche menzogne, si procede.
Ogni tanto una melodia si insinua e distrae la plenaria. È la democrazia, il
rispetto di altre culture e il sapere, ormai, che i telefoni cellulari che
si vendono in Medio Oriente non godono né dell’accessorio vibratore né
tantomeno del pulsante di spegnimento. A parte qualche minima pausa
pubblicitaria musicale, le menzogne proseguono per lo più ininterrotte.
Per un neofita l’impressione è che si cerchi di perdere tempo, attraverso
dilungate, precise e dettagliate comunicazioni sui rispettivi mesi
(settimane, giorni, ore) di lavoro appena trascorsi, ritardi burocratici,
idee per il futuro che non si concretizzeranno mai e che mai a nulla
serviranno. Chi non è alla prima volta sa con ineluttabile certezza che
perdere tempo non è solo l’ordine del giorno dell’attuale riunione. È
piuttosto un progetto a lungo termine. E un pensiero si impossessa feroce:
come si guardano allo specchio i cavalieri ogni mattina? Come scaricano
l’infelicità inevitabilmente prodotta da cotanti anni di frustrazione? Poi,
con pazienza, la verità affiora, anticipata da pur minimi segnali. Non sono
umani.
È certamente affascinante l’apatia con cui i moderni cavalieri della tavola
rotonda affrontano temi scottanti, drammatici e sconvolgenti. L’indifferenza
e, sembra, totale impreparazione rispetto alla vita con cui cercano
pur di sviluppare strategie convincenti per migliorare i destini di
selezionate porzioni di umanità.
Ora tutto è chiaro: gli strani esseri, i nuovi messia,
sono stati catapultati da un innominabile pianeta blu in cui tutto funziona
(mica come sulla terra). Adeguatisi con fatica ad alcune imperdonabili
consuetudini terrestri, spendono quindi i pochi bigliettoni verdi che hanno
accaparrato (e che a nessuno è concesso chiamare soldi o denaro ma solo
sempre e rigorosamente fondi), per studiare, innanzitutto, la
popolazione.
Peccato
che l’ignoranza (poveri extraterrestri catapultati - per
sbaglio?) delle perversioni di quest’umanità corrotta e l’incapacità anche
solo di scovarla, non permetta loro di arrivare MAI a una conoscenza
completa. Omosessuali, tossici, puttane, sieropositivi non esistono
sul pianeta blu. "Come sono fatti?", si interrogano senza sosta i cavalieri?
"dove sono?".
Così, dopo 6 mesi, migliaia di dollari e fior di menti sagge messe a
lavorare, sono state contattate e intervistate meno di 50 persone (su 22
milioni).
Gli ottimisti cavalieri sanno bene, almeno, che dopo mesi hanno fatto
solo uno schizzo, nemmeno un acquarello espressionista. Prima di arrivare al
book fotografico e agli ingrandimenti, ci vorrà altro tempo. … Molto altro
tempo. E tanti altri soldi, discussioni, menzogne.
Colpisce la sincera ingenuità di chi afferma che quanto raggiunto è comunque
di grande valore per la "conoscenza universale e la possibilità di
intervenire sulle misere sorti dell’umanità". Certo, rispetto alla tabula
rasa…
Ma colpisce ancor di più chi finge di non aver mai goduto con una puttana.