Nell’anno di grazia 2001,
Charles Webster, talentuoso
produttore/dj dal curriculum set e dalla discografia impressionanti
(oltre 50 dischi in quindici anni di attività, segnati essenzialmente dalle
sonorità dance più morbide), evidenzia la volontà di non restare ancorato ad
un solo genere. L’artista inglese, impegnato generalmente nella confezione
di sensuali perle house, decide così di liberarsi della zavorra del
pensiero unico dancefloor per dedicarsi, seppur
temporaneamente, ad aspetti musicali più casalinghi.
Così, dopo una pletora di maxi (proposti con numerosi pseudonimi:
Sine,
Symetrics,
Furry Phreaks,
Love From San
Francisco…) e a tre anni dal progetto
Presence
(autentico gruppo musicale con cui ha firmato All Systems Gone,
magnifico disco di canzoni deep house), il Nostro ritorna
all’esperienza dell’album, firmandolo per la prima volta con il suo nome.
Scelta che conferma la volontà di offrire un personale ed intimo discorso
diretto, caratterizzato dalla dolcezza e dalla malinconia e sostenuto, nella
volontà di diffusione emotiva, dalle voci sensuali che con lui hanno
interagito, anche durante la costruzione delle liriche. Born On…
nasce infatti da una tradizionale visione del songwriting, l’ispirazione si
origina dallo strumento acustico e non dall’accensione (e successiva
stimolazione) delle macchine.
Charles Webster, seppur con
i dovuti distinguo, evidenzia, al pari delle contemporanee rappresentazioni
artistiche del collaboratore e amico
Matthew Herbert, come il
codice genetico di numerosi produttori house sia sensibilmente segnato dalla
passione per la melodia.
Autunno 2003: un manipolo di (più o meno) arditi sperimentatori elettronici
si cimenta nella rilettura integrale del sopraindicato disco, la cui
scaletta è curiosamente riproposta al contrario rispetto all’originale.
Le rielaborazioni sono essenzialmente rispettose delle ambientazioni sonore
evocate dall’artista britannico nel prototipo datato 2001, spiccano in tal
senso quella firmata da Pépé Bradock su I’m Falling e quella
exotica degli United
Future Organization su Fox Soup. Menzione a parte
merita il compare digital-no global
Herbert che lascia la sua
impronta indelebile su Ready. Se avete amato la versione originale,
non rinunciate a Remixed On The 24th Of July.
sul web: www.peacefrog.com
Bob Sinisi |