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EMMA FROST: Scuola di vita (Collezione 100% Marvel)  Gallery di Emma Frost

 

La Emma Frost di cui mi sono innamorato è quella partorita dalla mente di quel geniaccio di Grant Morrison. Emma è una sua creatura. Non che prima mancasse di fascino e mistero, ma di lei conoscevamo soprattutto  la sua sete di potere, la sua spietatezza, la sua naturale propensione al comando.

Morrison ci ha mostrato la complessità psicologica di tale personaggio, ha svelato la fragilità, l’ambiguità e le paure che si nascondono dietro a tanta ostentata freddezza.

Nei “New x-men” l’abbiamo vista arrabbiarsi e piangere allo stesso tempo, inventare giochi erotici mentali con Scott Summers, fare autoironia sulle parti del suo corpo rifatte (quando ho saputo delle  tette sono andato in depressione).

Di Emma Frost mi ha sedotto soprattutto il suo essere al di sopra dei concetti di bene e male, il fascino etereo, il suo essere vera femme fatale del ventunesimo secolo.

Affidare a Karl Bollers il compito di ricostruirne il passato poteva essere già di per sé motivo di preoccupazione ma farla disegnare da Randy Green, la versione meno plastica di Bagley è stato un vero suicidio.

Dopo aver letto “Scuola di vita” è impossibile nascondere il rammarico per l’occasione perduta .

La storia è piuttosto prevedibile e stereotipata.

Emma è un’ adolescente timida, sensibile ma soprattutto ricca da far schifo con un padre severo ai limiti del paranoico, una madre dedita agli psicofarmaci, due sorelle più velenose di un cobra ed un fratello omosessuale piuttosto insulso.

Frequenta una scuola di lusso nel Massachutes senza troppo successo, incompresa e sbeffeggiata dalle compagne che la odiano per la sua tracotante ricchezza.

Mentre inizia a sperimentare i suoi poteri telepatici e a trarne beneficio si innamora dell’unica persona che le dedica un po’ d’attenzione: il professor Kendall, una sorta di medioman con tendenze al melodramma che per ovvie ragioni etico politiche la rifiuta.

Nonostante una serie infinita di problemi tra cui il tentativo di suicidio del fratello, la madre cornuta e cinque ore passate in cella Emma alla fine da prova di grande carattere mandando a quel paese il padre che nel frattempo l’aveva scelta come futura erede del suo impero.

Scuola di vita non offre molto altro. Di certo nessun colpo di scena ma, difetto principale, dialoghi piatti e banali che mai avrei immaginato in bocca all’ ex regina bianca del club infernale, seppur adolescente

Negli ultimi anni la Marvel ha mostrato apprezzamento  per  autori orientali e mangaka in generale  collaborando spesso con loro e ottenendo buoni risultati.  Questa storia di Cenerentola moderna poteva essere affidata ad uno di loro, del resto chi meglio dei giapponesi conosce  le situazioni piccanti che si vengono a creare nelle scuole tra ragazzi  a cui fremono gli ormoni?

 

Jo Laudato