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Spider-man # 30: Hollywood 3 |
Queste le premesse delle due precedenti puntate. Ora si
riparte dal più classico degli escamotage degli action movie: il nostro eroe
in balia del cattivo, imbavagliato dalla testa ai piedi su un aereo che
viaggia verso chissà dove. Ammettiamolo: l’incipit non è dei migliori.
Bendis e Bagley, infatti, confezionano un numero vecchio stile con più
azione rispetto a quanto ci avevano abituati, rischiando dunque di non
soddisfare chi aveva apprezzato il lato più “adulto” della serie. Ma, per
fortuna, Bendis non rinuncia ai suoi deliziosi dialoghi brillanti ed al
solito intreccio soap che si fa, col tempo, decisamente più intrigante. Dopo
aver, infatti, dato spazio introspettivo al personaggio di Zia May
(notevolissime le undici pagine di seduta psichiatrica del # 23, in cui la
donna ci spiattella tutte le proprie angosce esistenziali), ed a quello
della rossa Mary Jane, di cui abbiamo da poco scoperto
In questo Hollywwod 3 si parte dunque così così ma, vignetta dopo vignetta, si torna a volare alto: una su tutte, la chicca di godersi un supereroe costretto a nascondersi tra i bagagli di un aereo dopo che quell’irresponsabilone di Octopus l’ha trascinato fino in Sudamerica. Un supereroe costretto anche a rubare maglioni e sciarpe per non soffrire il freddo. Un supereoe, in sostanza, costretto all’impossibile per rientrare in orario e non farsi mettere in punizione… Sublime.
Antonello Schioppa |
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