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WU MING 5: Free Karma Food (Rizzoli, pp. 246, € 14,50) |
«Cameriere?» «Sì, signore?» «Qualcosa di forte, grazie. Cosa mi consiglia?» «Ah, Free Karma Food indubbiamente!» «Vale?» «Puttana Eva, se vale, signor mio! Un cocktail che ti stende: fantascienza, action, satira sociale, filosofia...» «Qui, subito! In ghiaccio.» Sono da poche ore a Central New York City, completo blu, camicia Brooks Brothers, cravatta in maglia rosso mattone, jet lag da smaltire. In filodiffusione: (For God’s Sake) Give More Power To The People dei Chilites, negri di Chicago anni Settanta. Ho tra le labbra una sigaretta Radioso Avvenire che non posso accendere qui al tavolo e la cosa mi innervosisce non poco ma devo stare attento: a Central N.Y. la Polizia Dissuasiva è sempre all’erta e la vita si accorcia come niente. Guardate cosa è successo a John Smith Jones, cacciatore di carne umana: un professionista che fa una gran cazzata è da ridere, però è la pura verità e anche questa è Central New York City, gente. “Una storia tra milioni di storie. Se guardi la città dall’alto, sembra che tutte le storie raccontate nei film possano essere vere. Ti viene addirittura il dubbio che non lo siano.” L’incarico: trovare Wu Ming 5, all’anagrafe Riccardo Pedrini, nato ad Ankara (Turchia) nel secolo scorso. Ex musicista punk con i Nabat, esperto di arti marziali, componente del collettivo Wu Ming e autore in proprio di saggi e romanzi come Skinhead, Libera Baku ora e Havana Glam. Il cameriere ritorna, depone il F.K.F. accanto alla mia copia dell’autobiografia della pornostar industriale Jenna Jameson e mi guarda soddisfatto. Mistura colorata. Bollicine che si schiantano contro i cubetti di ghiaccio incagliati sul fondo del bicchiere. «Le piacerà», dice. «Sono sicuro che le piacerà.» Il cameriere è un contatto procuratomi a Tianjin dall’Eroe Marziale di Prima Classe Wang Zhichen. Il colonnello pazzo, lo chiamano. Uno talmente fuori di testa da ammettere con saggezza e candore: «Per quanto mi riguarda, nella vita quel che ho imparato è come si fa a rompere le ossa.» La missione non è difficile: è impossibile. Soprattutto a sentire quella manica di stronzi che tiene su l’idea della crisi della fantascienza in Italia. Wang si è fatto una risata. Wang ha detto che nel 2025, dopo la Morìa, il mondo se ne è andato definitivamente a puttane. Questa l’idea di Wu Ming 5. L’ha messa giù nero su bianco con clausola copyleft, l’ha fatta stampare su carta contenente fibre da riciclo post-consumo e/o fibre vergini certificate dal Forest Stewardship Council, cioè non provenienti dall’abbattimento delle foreste primarie, poi si è tuffato nella stesura del prossimo romanzo collettivo previsto per la primavera del 2007. Un sorso. Un altro sorso. Butto giù il resto d’un fiato e faccio schioccare la lingua sul palato. «Il signore è soddisfatto?» «Mmmmh...Oh yeah, mio caro! C’è dentro un po’ di Burroughs, vero?» «Lo Zio Bill è dentro tutte le cose migliori dell’universo.» Mi presenta il conto con una smorfia simile a un sorriso. I contanti passano di mano. Oltre la porta a vetri, ragazze in minigonna e stivali. «E anche un pizzico di Stan Lee periodo ’70, direi...» «Noto con piacere che il signore se ne intende.» Si fottano gli stronzi.
Nise No |
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