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WILLIAM BURROUGHS

 

William Burroughs

Pasto Nudo

(Adelphi, pp.272, Lire 32.000)

 

   Quando Naked Lunch uscì per la prima volta a Parigi, nel 1959, William Seward Burroughs aveva quarantacinque anni, frequentava abitualmente poeti, ragazzi selvaggi, spacciatori e di certo non pensava di poter sopravvivere all’abuso di droghe fino al 23 agosto 1997, data della sua dipartita. Non si aspettava il clamoroso processo per oscenità messo in piedi tre anni più tardi in America, né di poter influenzare, in qualità di ‘fuorilegge della letteratura’, generazioni di scrittori, musicisti, cineasti in ogni parte del mondo. Pure, aveva già vissuto tutte le vite necessarie per scrivere il capolavoro che oggi torna nelle librerie italiane in una nuova, interessante traduzione di Franca Cavagnoli: Pasto Nudo, “L’istante, raggelato, in cui si vede quello che c’è sulla forchetta”. Più che un romanzo, un universo tentacolare generato dalla parola, da una sovrapposizione di realtà e delirio febbrile (allucinazioni prodotte dalla droga e dall’astinenza dalla droga), quindi da una metodica infrazione a tutte le regole del linguaggio.

  “La parola è un virus che non è mai stato riconosciuto come tale perché ha raggiunto uno stato di relativamente stabile simbiosi con il suo ospite umano.”

    Le diverse, disordinate stesure del manoscritto, costituiscono una         Naked Lunch:copertina del libro di W.Burroughs leggenda a parte tra viaggi (Sud America,Tangeri, Londra, Parigi), titoli alternativi (Interzone; Word Hoard; Naked Lust), consulenze speciali (Allen Ginsberg e Jack Kerouac). Il libro contiene già i semi di tutte le opere successive di Burroughs: la lotta tra Bene e Male, i complotti, il tema del Controllo perpetrato da un potere infernale che mira all’annientamento psicologico dell’individuo attraverso la schiavitù di droga, sesso e potere in un futuro di tremende macchine di tortura per la carne e per la mente.

  “Trapani elettrici che possono essere messi in moto in qualsiasi momento vengono infilati nei denti del soggetto, e gli si insegna a manovrare un Centralino Arbitrario (...)”

 Vi regna sovrana la figura del Dottor Benway, sinistro emissario del Male, dittatore sadico, sorta di Virgilio nella discesa verso l’oscurità compiuta da Lee (protagonista e alter ego dello scrittore). Benway dirige il Centro di Ricondizionamento nella Repubblica della Libertà, luogo popolato da devianti (tossici e criminali), Parzialmente Ricondizionati e Simopatici, ovvero cittadini convinti di essere scimmie.  Satira caotica, raccolta di pagine prive di una struttura precisa (come nota Norman Mailer: “Ciò che mi affascina è l’imperfezione della struttura del libro”), schermo sul quale si susseguono le immagini di un inferno sul mondo. Molti critici hanno sottolineato l’amore di Burroughs per Jonathan Swift e, per certi versi, è possibile accostare Pasto Nudo alle opere più caustiche del grande scrittore inglese. Burroughs era un cinico. Burroughs era lucido persino nei suoi giorni da tossico all’ultima fermata. Burroughs aveva un senso dell’umorismo nerissimo. Burroughs sparava parole come proiettili. Burroughs insinuava dubbi nella mente dei lettori. Burroughs, è noto, non faceva parte del Gotha degli scrittori salottieri. Origini borghesi (St. Louis, Missouri,1914), vita nei quartieri sordidi, omosessualità dichiarata. Un figlio ribelle della buona società laureatosi in antropologia ad Harvard, discendente del generale sudista Robert Edward Lee, assassino (in un incidente con arma da fuoco) della moglie Joan. Troppo, evidentemente, per i censori americani che per molto tempo hanno tentato di mandare al rogo un caso letterario unico nel suo genere (una prima anticipazione del libro uscì nel 1958 sulle pagine della rivista letteraria dell’Università di Chicago). Pasto Nudo è l’opera di un genio paragonato a Warhol, Rauschenberg, Lichtenstein, il tassello più importante di un uomo che in tutta la sua vita ha sempre preferito la compagnia dei gatti a quella dei suoi simili, infine un (doloroso) parto artistico che nella letteratura del Novecento ha la stessa importanza dell’ Ulisse di James Joyce.

 (G.D.A.)

Dal cd di William Burroughs

 

 

 

 

              Burroughs nel web:                     


http://www.firehorse.com.au/outlaws/wsb/wsb.html 

http://www.levity.com/corduroy/burroughs/

                    
  Pasto Nudo:copertina del libro di W. Burroughs