JONATHAN FRANZEN: Le Correzioni (Einaudi, pp. 603, € 19,00) |
Dopo l’esordio, il lungo silenzio (almeno in Italia, visto che nessuno ha mai tradotto l’opera seconda Strong motion). Una forte crisi depressiva, complice un matrimonio fallimentare, ha bloccato lo scrittore fino all’uscita in patria di The Corrections, corposo romanzo accolto con entusiasmo dal New York Times Review of Books e disponibile nelle librerie italiane dal 2 aprile, contemporaneamente alla ristampa in tascabile de La ventisettesima città. Isolamento, problemi economici, anni trascorsi senza scrivere niente (o quasi: il saggio Perchance to dream: in an age of images, a reason to write novels disponibile su www.einaudi.it ed il racconto inedito My obsolescence), poi la rinascita artistica. Pareri favorevoli arrivano anche da David Foster Wallace e De Lillo. L’autore di Infinite Jest e Brevi interviste con uomini schifosi ne parla come di una "testimonianza dell' importanza, la profondità ed il piacere che può dare la grande narrativa" ponendo implicitamente l’accento sul contributo della letteratura americana dell’ultimo trentennio ad un concreto rinnovamento della letteratura tutta.Protagonista assoluta del romanzo di Franzen è la famiglia Lambert: Enid e Alfred, più tre figli (Gary, Chip, Denise) tirati su seguendo scrupolosamente gli inviolabili valori americani (e del puritano Midwest), primo tra tutti il dovere di figurare sempre tra i "giusti", di non commettere scorrettezze, di non deviare mai dalla strada maestra. Alfred è un vecchio despota ligio al dovere, Enid una madre che ha il vizio di paragonare i figli a quelli degli amici. "Correggere" la prole è la sua nevrotica missione e per portarla avanti usa come unità di misura il successo degli altri. Qualsiasi scelta dei figli, anche in campo sessuale, deve (dovrebbe) passare al suo vaglio. Ma, crescendo, Gary, Chip e Denise non rivelano la stoffa di ‘figli perfetti’, non sono proprio come mamma e papà vorrebbero e, al contrario, manifestano le loro controverse "correzioni" a se stessi ed alla condotta dei genitori. Risultato? Un disastro. Gary, il primogenito, lavora nel mondo della finanza ma il successo professionale non gli impedisce di sprofondare nella più nera depressione; Chip, perde la cattedra universitaria in seguito a un’accusa di molestie sessuali ad una studentessa, si gioca (male) la carta di sceneggiatore ad Hollywood, s’impantana in una truffa in Lituania rischiando addirittura di rimetterci la pelle. Denise, infine, brillante chef in un ristorante alla moda di Philadelfia rivela una sessualità incerta e diversi problemi psicologici irrisolti.
(S. B.) Jonathan Franzen legge alcune pagine di The Corrections su: www.jonathanfranzen.com
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