Una
vita, un romanzo. Dietro lo pseudonimo di Iceberg Slim si cela Robert Beck
(1918-1992), autentico magnaccia nero di Chicago passato dalla strada alla
galera e approdato alla scrittura proprio con Pimp.
The Story of My Life, fulminante autobiografia uscita in patria
negli anni Sessanta.
Prostitute, tossicomani, ladri di mezza tacca, truffatori, poliziotti dal
manganello facile, riformatori che somigliano a gironi infernali, gli anni
del Nat King Cole Trio e di Billie ‘Lady Day’ Holiday:
questo l’universo in cui Iceberg Slim si muove e fa il suo apprendistato una
volta svanito il sogno di un’esistenza normale. A tre anni, la tata lo usa
come oggetto sessuale. A tredici, sua madre lo strappa dalle braccia di un
patrigno buono come il pane. A sedici ha imparato le prime regole di
sopravvivenza in un mondo di iene. Il giovane Slim perde la fede e la pelle
d’agnello per non essere sbranato. Cerca i suoi maestri tra i vecchi
sfruttatori in Cadillac ("Avevo conosciuto Weeping
in una bisca prima dell’arresto. Se aveva una schifezza di faccia allora,
adesso, a un anno e mezzo di distanza, era una latrina ambulante."), si
sforza di carpirne i segreti, di mettere insieme una sorta di manuale del
pappa utile per non farsi mettere i piedi in testa dal primo venuto, maschio
o femmina che sia. È diligente, determinato a diventare il numero uno con
ogni mezzo necessario. Più grande del feroce Sweet
Jones. Pensa al ‘lecco’, al ‘troiamè, al guinzaglio da mettere
intorno al collo di una donna in grado di procurargli anche mille dollari a
notte, frequenta malavitosi neri che vivono nei lussuosi quartieri dei
bianchi.
Stile
secco, senza peli sulla lingua, padri putativi: Céline e
Bukowski (come dire: underground senza pippe
intellettuali). Slim scriveva maledettamente bene. Anche se ha pubblicato
poco (tra le altre opere, inedite in Italia: Trick Baby e Dad Wish), anche
se non ha fatto in tempo a godersi gli elogi del suo fan più illustre,
quell’ Irvine Welsh autore de Il Lercio che
dalla quarta di copertina fa sapere: "Iceberg Slim ha avuto una grande
influenza su molti scrittori e musicisti controcorrente."
Grottesco, duro, frenetico, a tratti senza respiro: un libro paragonabile a
Una Vita Violenta di Pasolini.
(S.B.) |