Finito
di leggere un articolo sui vantaggi dell' Aricept, un farmaco nato dalla
ricerca contro la perdita di memoria, scaravento la rivista sulla pila
ammucchiata sotto il televisore e cerco di ricordare il numero di sigarette
che mi ero riproposto di fumare entro la mezzanotte di questa pallosissima
domenica.
Puoi farcela, mi dico. E' ovvio che non riuscirai mai a smettere, ma almeno
fai in modo che la tua memoria non se ne vada a puttane prima del previsto.
Lo dicono i medici. Lo dice mia madre. La mia ex non parlava d'altro che dei
miei terribili vuoti tra un `Oh' e un `Boh'. Era la donna più provocante e
seducente che si possa immaginare. Verso la fine della nostra storia, con la
salute mentale irreversibilmente minata da incubi e visioni apocalittiche,
si innamorò di Eigil Mompelio, giovane ed eccentrico talento della finanza
proprietario di una porno tv via cavo e da allora vive reclusa in un maniero
diroccato nella Foresta Nera passando il rossetto cinquanta volte al giorno
sulle labbrone di poliuretano modello `Jagger ad Altamont ` spuntate sotto
l' ascella di Eigil in seguito a un trapianto di epidermide riuscito male.
A notte fonda, le labbra le bisbigliano turpitudini top secret scaricate
direttamente dall' emisfero destro del cervello di Eigil. Cose come: "Cerca
di trarre piacere da tutto ciò che allarma il tuo cuore". Oppure: "La
Venosta è una valle ricca di sensitive a ruolo con la pelosa aperta dal
giovedì alla domenica che profuma di strudel alle mele. Prenotazione
obbligatoria. Parcheggio interno e riservato."
Ultima e-mail ricevuta da Friburgo la settimana scorsa:
Ciao, sono sempre io. Ho passato tutto il pomeriggio a mollo nell'
idromassaggio, a pensarti. Dopo tutto non eri male, lo penso sul serio. Il
mio analista sostiene che se solo avessimo avuto un po' di pazienza saremmo
invecchiati insieme, ti avrei dato un figlio e probabilmente avrei imparato
a convivere coi tuoi sbalzi d' umore dovuti a metereopatia congenita.
Ho una relazione con Ute, l'infermiera sordomuta di mio marito. Le labbra
sanno tutto. Mi ricattano. Vorrebbero partecipare a questi silenziosi
rendez-vous saffici, succhiare latte e plasma dai capezzoli della fanciulla
fino a godere della sua agonia. Resisto come posso. Ute mi appartiene, non
ho intenzione di dividerla con nessuno. L'idea di sacrificarla a delle
schifosissime escrescenze ascellari potrebbe risultare quasi un'esperienza
intellettualmente intrigante, tuttavia mi annichilisce. Puoi darmi un
consiglio?
Ho sempre avuto questa naturale tendenza a rimuovere cose sconvenienti di
primaria importanza. E' un vizio anche questo. Come potrebbe essere
considerata una virtù?
Il pacchetto (scartato alle nove del mattino), presenta dieci paglie sull'
attenti come baldi corazzieri. Ne metto una tra le labbra, la accendo, provo
a sentirmi vagamente colpevole ma, per quanti sforzi faccia, non succede
niente. La voce della coscienza è a spasso: lasciate pure un messaggio dopo
il segnale acustico.
Prrrrrrrrrrrrrrrrrr…
Grazie.
Molte grazie, davvero.
Rifallo, se hai coraggio.
Rifallo, orsù!
Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrr…
Dire che sono commosso è dire niente.
Bastardo.
Fumo guardando un documentario sui varani di Komodo. Il varano è il più
grande e feroce tra i sauri e si nutre indistintamente di animali vivi o di
cadaveri. E' originario di quattro isole sparse nell' arcipelago malese
della Sonda: Komodo, Flores, Rintjia e Padar. Tra i mezzi di difesa
fornitigli dalla natura, il varano vomita allegramente i resti del suo
ultimo spuntino a chiunque abbia il fegato di avvicinarlo.
Bello, rifletto. Mi piacerebbe averne uno in giardino, che tanto il posto
c'è.
Il naturalista olandese con la faccia da avvinazzato che sta parlando alla
telecamera sostiene di essere stato attaccato tre volte da un esemplare di
varano piuttosto grosso. E' un fan di Englebert Humperdink e della cultura
Martini. Ha vistose cicatrici sull' anca destra, su una chiappa già
deformata dal sedile della Jeep, sul dorso di una mano.
Bello. Meglio di un bull-terrier, porca miseria. E lui è un coglione
avvinazzato, infatti. Ben gli sta, se beve.
Sono trascorsi quaranta minuti.
Ho ancora quattro paglie nel pacchetto.
Solo quattro misere paglie gualcite ed è domenica pomeriggio, sono a piedi,
ho un piede ingessato, sono fottuto, cazzo!
Aaaaaaaaarrrrgh!
Domani smetto, penso. |