JOHN HOLMES: Re del porno (DeriveApprodi, pp.174, € 13,50; traduzione di Fabrizio P. Belletati) |
Destinato alla gloria dei posteri non meno di Gary Cooper, John Wayne, Clint Eastwood (altri pistoleri di celluloide), John Curtis Holmes, questo il nome completo del più famoso attore porno di tutti i tempi, ebbe il tempo di completare la sua autobiografia poco prima di morire di Aids nel marzo del 1988. Aveva quarantaquattro anni e aveva vissuto, come scrive sua moglie Laurie (in arte Misty Dawn): "Una vita insolita, straordinaria, che lo aveva reso una pietra miliare della cinematografia e un punto di riferimento per l’intera società americana." Vivi velocemente, muori giovane come una rockstar, come un mito pop, una divinità discesa sulla terra a Pickaway County, Ohio, l’8 agosto 1944, "Mentre la macchina bellica nazista continuava la sua devastante marcia attraverso l’Europa (...)" e "La gente faceva la fila davanti ai cinema per vedere Since You Went Away e Going My Way."In occasione dell’uscita sugli schermi di Wonderland, il film di James Cox interpretato da Val Kilmer e incentrato su uno degli episodi più drammatici e oscuri della vita di Holmes (Laurel Canyon, Los Angeles, 1981: due uomini e due donne amici dell’attore vennero brutalmente assassinati mentre festeggiavano l’esito di una rapina in una casa all’8763 di Wonderland Avenue), è tornata in libreria la traduzione italiana di Porn king, libro adrenalinico e tagliente già apparso per lo stesso editore nel 1999. Un volume che in patria uscì postumo e autoprodotto da Laurie, la vedova che ne aveva custodito gelosamente il manoscritto per un decennio "(...) per beghe legali e perché la famiglia di John, onesti lavoratori del Midwest, non aveva piacere che venisse rivangata la storia di quel parente degenere, diventato sì famoso ma per motivi decisamente imbarazzanti", si legge nell’introduzione a cura di Marco Giovannini.Ascesa, consacrazione e declino fisico di Mr. 35 centimetri (qualche fonte aggiunge un centimetro in più, mentre per ferrei motivi di metrica, Elio & Le Storie Tese si fermarono a 30 nel loro hit John Holmes, una vita per il cinema). La stagione delle produzioni targate Freeways Film Corporation, della saga Johnny Wadd, detective e di Bob Chinn, regista hawaiano di origine cinese (co-autore del personaggio insieme allo stesso Holmes) c’è tutta: era l’epoca in cui i porno si giravano ancora in pellicola e anche (o soprattutto) con budget e tempi ristretti, non mancava quasi mai una certa attenzione a trama e recitazione, magari sfruttando le possibilità del pastiche e della parodia, come ricorda Pietro Adamo nella sua recensione a China cat, penultimo episodio della serie Wadd realizzato nel 1978 pubblicata sul mensile Video Impulse (n.128, ottobre 2003, p.63). Tra gli anni ’70 e ’80, Holmes gira a ritmo vertiginoso, flirta con le droghe, frequenta spacciatori, boss, trafficanti di armi e coca, fa sesso fuori e dentro i set con un numero impressionante di donne, finisce in galera e sieropositivo. Leggere le sue memorie significa precipitare dentro la sua esistenza spericolata, sotto quei riflettori che hanno ispirato il bellissimo Boogie nights (1998) di Paul Thomas Anderson. Si scopre anche la fragilità di un uomo che oltre alle indubbie doti fisiche possedeva un grande senso dell’ironia: Holmes è a letto con un’amica, sente un rumore, scappa via seminudo sul terrazzo, gli sparano, riesce a raggiungere la sua macchina e sviene sul clacson. Al risveglio, trova due poliziotti che lo martellano di domande sulla ferita alla gamba. La sua giustificazione: "Faccio lo stuntman nei film. Stavo provando una scena quando mi è partito un colpo. Non sapevo fosse una vera pistola."
(N.G.D’A.) Sul web: www.deriveapprodi.orgwww.whoisjohnholmes.com |
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