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Matteo B. Bianchi: Mi ricordo (Fernandel, € 10)

 

Ma era davvero necessario questo elogio della leggerezza? Matteo B. Bianchi: Mi ricordoAtto dovuto? Insomma, l’operazione non è nuova, furbetta quanto basta, felicemente collaudata in altri paesi, in America già nel 1970.

   Si tratta di snocciolare in sequenza casuale comuni ricordi di una generazione, tratteggiati molto semplicemente, brevi periodi, sei righe al massimo. Un rosario di inutili, banali dettagli, per lo più televisivi, ai quali la nostra mente di 30enni rintronati mucciniani/ pieraccioniani è rimasta tristemente impigliata/impagliata.

   Rigurgiti di Atlas Ufo Robot, gelati Camillino, Muti e Cementano, Drive in, e 100000 altre perle del genere, quanto di peggio gli anni ’80 hanno saputo elargire. Bianchi davvero non ci risparmia nulla, credetemi. Vomita a getto continuo pezzettini ancora interi, gli enzimi non erano partiti a lavorare anche se sono passati buoni vent’anni. Il gioco della condivisione dei ricordi con il lettore è sufficiente ad aprirgli un sorrisino ebete, accondiscendente, tenero, una specie di dolce ferita sulla faccia inespressiva, poco sveglia.

   Perché non dobbiamo essere troppo cupi e intransigenti. Perché sui fatti del passato cala un effetto calza/telecamera riparatore, tutto quello che è giovinezza è bello, sano, avevamo il Ciao Piaggio bianco elaborato, mica gli anonimi scooter giapponesi e nostra sorella piccolina giocava con la Barbie. Eccheccazzo.

E ci masturbavamo tantissimo. Anche tre volte al dì. Oggi siamo tristi, testosterone e capelli in calo.

E poi insomma i critici che stroncavano Alvaro Vitali erano in errore… e il Monnezza va rivalutato… ne sa qualcosa Vanzina.

   Il punto è, caro Bianchi, che ci ricordiamo BENISSIMO di queste stronzate, non abbiamo bisogno di aiuti, il punto è che in Italia quelli della mia generazione pensano che a tirare giù la stazione di Bologna siano state le Brigate Rosse. Il punto è che pensano che Studio Aperto sia un telegiornale…e stai certo che molti pensano davvero, ancora oggi, che Guerre Stellari sia il più bel film della storia del cinema. In culo a 2001 Odissea nello spazio.

E che L’Ultimo bacio sia il più bel film italiano di sempre…

   I nostri cervelli sanno essere molto docili, smodatamente auto indulgenti, facili alle derive consolatorie, a revisionismi isterici, sanno cosa rimuovere e cosa trattenere per sopravvivere felicemente. Quando vomitiamo sappiamo chiudere i denti. Rimastichiamo e deglutiamo di nuovo. A ciclo continuo. Per l’eternità. E fra vent’anni ci sarà un altro mi ricordo.

 

Mi ricordo Tarricone del Grande Fratello

Mi ricordo il processo di Biscardi.

Mi ricordo Emilio Fede.

Mi ricordo il Partito Azienda

Mi ricordo www.silvioberlusconifanclub.it

 

Ah, ah, ah. Sai le risate che ci faremo.

Troppo livore? Non so… ero presente a una presentazione del libro, Matteo B. Bianchi lo legge per intero queste 89 pagine, ho goduto colpevolmente anch’io di questa orgia trash, la mia copia è autografata dell’autore e io mi sento un po’ Giuda. Il fatto è che a distanza di tempo ho aperto a caso il libro, sfogliato qualche pagina e ho pensato che sono davvero un gran coglione. Ma non auto indulgente.

 

Saverio Fattori