Titolo originale: id. |
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Regia: Catherine Hardwicke |
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Interpreti: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Billy Burke, Ashley
Greene, Nikki Reed, Jackson Rathbone, Kellan Lutz, Peter Facinelli, Cam
Gigandet, Taylor Lautner, Anna Kendrick, Michael Welch, Christian Serratos |
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Soggetto: Stephenie Meyer |
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Sceneggiatura: Melissa Rosenberg |
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Fotografia: Elliot Davis |
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Scenografia: Gene Serdena |
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Costumi: Wendy Chuck |
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Musica: Carter Burwell |
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Montaggio: Nancy Richardson |
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Produzione: Goldcrest Pictures, Maverick Films, Summit Entertainment |
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Paese: USA Anno: 2008 |
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Durata: 122" |
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Distribuzione: Eagle
Pictures |
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Sito ufficiale:
http://www.twilightthemovie.com/ |
Ok! Diciamola tutta,
mettiamoci a sedere e confessiamo con un po' di vergogna d'avere una
debolezza, ma non una qualsiasi, una debolezza infantile che ti riporta
indietro di almeno 20 anni (mio Dio quanto sono vecchio) e ti fa
pasteggiare quell'essere nuovamente adolescente. No, non sono ubriaco,
non ancora, più tardi magari affogherò in un ottimo Japan Ice The e
ringrazierò i miei 30 anni, ma adesso sono sobrio, con la mia tazza di
cereali in mano e la fidata stufetta delle serate invernali (sempre più
vecchio direi), appena rientrato a casa da una cocente delusione legata
proprio alla debolezza di cui vi parlo. Credo di dover essere più
chiaro. Qualche mese fa mentre vagavo su internet mi sono imbattuto in
alcune pagine di Twilight, ho iniziato a leggerle e di colpo non
ho più smesso. Ho cercato la versione ebook ed ho riempito il mio fido
ipod con tutti i libri della saga (ebbene io sono avanti, leggo i libri
sull'ipod e ho visto così anche il film Casino Royale, il mio
psicoterapeuta ringrazia Apple), nell'arco di 40 giorni ho consumato la
bellezza di 1500 pagine e fantasticato per ore ed ore sulle vicende
narrate dalla casalinga arricchita Stephenie Meyer. Non è stato
difficile dirlo, pensavo peggio.
Insomma tutto questo per
comunicarvi che mi sono, scusate il francesismo, rotto i coglioni durante il
film. Una cosa brutta, ma non brutta, di più. Vada che lo hanno realizzato con
pochi soldi, direi che con 30 milioni di dollari ormai non ci fai nemmeno la
spesa, ma almeno un po' d'impegno mettiamolo. Una boiata mostruosa, neanche i
telefilm sono fatti così male. Ritornando in un contesto più professionale,
procediamo per gradi, che tanto piace alla gente questa frase. La trama è di una
semplicità ed un già visto e rivisto e ritrito che spaventa, ma affascina in
ogni caso. Abbiamo una ragazza che s'innamora d'un vampiro e rischia tutto e per
tutto per lui (Dracula vi dice nulla?) che se la vorrebbe fare o mangiare,
sinceramente ancora non mi è chiara la cosa, poi ci sono tutta una serie di
altri vampiri che si vogliono magiare questa povera ragazza che per riprendersi
da tutte ‘ste sciagure si va a rifugiare a casa di amici di famiglia che scopre
essere licantropi. Mi rendo conto che raccontata così pare la fiera della
porchetta, ma questo è il modo giusto per far comprendere come l'adattamento
cinematografico del romanzo sia stato improntato.
La peculiarità dei libri è il
racconto in prima persona di Bella, la protagonista, ogni cosa che avviene è
vista sotto i suoi occhi che filtrano per noi la realtà che la circonda.
L'abilità della scrittrice è stata quella di dare la sensazione di leggere il
diario di una ragazzina, facendo crescere volta per volta la curiosità di sapere
che cosa succede dopo. Il libro trova la sua chiave di successo nella semplicità
di linguaggio e nelle tematiche adolescenziali che sopravvivono in ogni essere
umano ed escono fuori di tanto in tanto. Il film, al contrario, fa una sorta di
coloritura astratta della cosa. Abbandona completamente il punto di vista in
prima persona, del resto al cinema non funzionerebbe, ma non riesce a
sostituirlo con nulla d'interessante. Dov'è finito il desiderio dei due
protagonisti? Dov'è la voglia d'essere baciata di lei con la constante paura di
divenire il pasto, dov'è la sete che costringe Edward, il protagonista, a stare
lontano da Bella e allo stesso tempo a desiderarla fuori da ogni misura, insomma
dove sono andate a finire tutte queste cose? Gli sceneggiatori e la regista di
questo polpettone i libri li hanno almeno sfogliati o hanno solo avuto la
versione bignami dai produttori? Non gli piaceva essere sentimentali o poetici?
Metteteci un po' d'azione allora, ma niente, né un inseguimento, neanche
un'autopsia, nulla.
Alcune critiche che ho letto
hanno definito la pellicola una roba da ragazze, ma che è le donne sono
improvvisamente diventate stupide? Sono tutte cadute dal seggiolone ed hanno
perso la facoltà di raziocinio, ormai sono delle pupazze che sbavano sul divano
e dicono pappa e pupù. Credo che molti giornalisti si dovrebbero sturare il
cervello e ricordare che esistono persone intelligenti nell'altra parte del
cielo. Questa pellicola è l'ennesima trasposizione mal riuscita e la cosa
imbarazzante risiede nel non aver nemmeno tentato di utilizzare le carte
vincenti che l'autrice aveva abilmente mostrato. La magia di Twilght
risiede nel raccontare la paura del primo amore e dei primi impulsi sessuali,
ecco cosa realmente affascina, non sono i licantropi o i vampiri, ma al
contrario l'umanità. Più la storia intorno diviene irreale, più il lato umano
esce fuori. Comunque volendo anche solo fare l'ennesimo film sui vampiri, ma
dove stanno i vampiri? Perché in questo non ci sono, ci sono solo delle persone
con delle lenti a contatto color ambra e la pellicola che ogni tanto va avanti
veloce, gli sarà caduto il caffè sul tasto avanti.
Non ho mai avuto la
convinzione di trovarmi tra le mani un grande romanzo, ma come amante del cinema
e della letteratura, spesso ho visto pessimi racconti divenire capolavori
cinematografici, ma senza arrivare a tanto avrei gradito un'introspezione
maggiore da parte di Catherine Hardwicke che regala ad un pubblico di lettori
trasognati un filmetto inclassificabile. Nascondersi dietro al successo di
qualcun altro è davvero penoso. Il consiglio che voglio dare è di evitare
Twilight (film) sia che abbiate letto il libro sia che non lo abbiate fatto.
Non c'è nessuna buona ragione per vederlo e non c'è nessun'altra buona ragione
per continuare a parlarne. Vorrei concludere con un consiglio a tutta la troupe,
cambiate mestiere.
Massimo Macchia
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