Home | Archivio letture  | Home Letture  | AA.VV. Tu quando scadi? | Will Christopher Baer | Boosta | Davide Bregola | William Burroughs | Catastrophe | Antonio Bufi/Luca Moretti | Mario Desiati | Stella Duffy | Breat Easton Ellis | Saverio Fattori | Speciale Gian Carlo Fusco | KaiZen & Emerson Krott | Michel Houellebecq | Giuseppe Genna | Joe R. Landsdale | Cormac McCarthy | McNeil - McCain | Aldo Nove | Chuck Palahniuk:Cavie | Chuck Palahniuk:La Scimmia... | David Peace - GB84 | Angelo Petrella | Andrea Piva | Gregory David Roberts | Paolo Roversi | Giambattista Schieppati | Stefano TassinariTom Wolfe | Wu Ming 5Ugo Tognazzi | Dalia Nera

Racconti: Anche Wess vuole la sua parte | Benedetti siano i vermi | CloserHai Dozo | La notte in cui scopai la figlia di Sammy BarbòMai più lacrime | Marmulak il vendicatore | Memoria | ZZZ


WILL CHRISTOPHER BAER: Baciami Giuda

(Marsilio, pp. 292, € 14,50; traduzione di Seba Pezzani)

 

Phineas Poe? Lieto di fare la sua conoscenza. Un derelitto nel WILL CHRISTOPHER BAER: Baciami Giudacorpo e nella psiche che sembra condannato alla sfiga eterna e ha le stimmate del personaggio letterario che nessuno potrà impunemente condannare all’oblio. Ex sbirro degli Affari Interni al Dipartimento di Polizia di Denver, vedovo (forse uxrocida), in confidenza con le droghe come l’immorale Joe Panther inventato da Andrew Masterson. Particolare non trascurabile: il soggetto è stato appena dimesso da una clinica psichiatrica. “Mi hanno diagnosticato una personalità borderline. Sono paranoico e antisociale e ho un’insolita indifferenza nei confronti della violenza.”

   Lo immagini con le fattezze di Michael Stipe o di un John Malkovich più giovane. Sofferente, emaciato, vestito come un barbone in preda alle allucinazioni. Nelle pagine iniziali del romanzo (primo di una trilogia cominciata nel 1998 e proseguita nel 2000 con Penny Dreadful e il recente Hell's Half Acre) Phineas si lascia adescare dall’ambigua Jude nel bar di un albergo, in seguito si ritrova steso in una vasca da bagno piena di ghiaccio, privo di un rene proprio come in quella famosa leggenda metropolitana in circolazione dai primi anni ’90. Lei gli lascia un biglietto: “Se vuoi vivere, chiama il 911” , lui ci tiene a rivederla più presto per vendicarsi o per amarla per sempre (in sostanza, la stessa cosa).

  “Infida come una serpe ma bella a vedersi”, questa donna demonio con un terzo occhio tatuato tra le scapole e un corpo come un coltello pronto a violare la carne degli altri. Jude è una menade dalle labbra che schiumano di sangue caldo, l’avventura che promette massacri alla Peckinpah, l’incarnazione del sogno più ambiguo che un uomo possa sognare: Marla Singer, Satanico Pandemonium, O-Ren Ishi e Salomè tutte insieme.

   Usa il bisturi, lo stiletto, all’occorrenza unghie e denti. Ladra d’organi, puttana, angelo della misericordia. “È stato terribile. E anche stupendo” chiosa alla fine del resoconto di uno dei suoi omicidi.

   Non è tutto. O almeno niente è così chiaro come sembra. I personaggi si moltiplicano, le temporalità narrative si sprecano in una complessa armonia della narrazione sulla quale si stende la frase del titolo. Alchimia simile per certi versi a quella de L’Ultimo vero bacio di James Crumley, con tracce stilistiche di Philip K. Dick e Chuck Palahniuk, della Poppy Z. Brite di Cadavere squisito come pure delle distopie di William Gibson. In Baciami Giuda i colpi di scena hanno implicazioni molto più profonde del semplice fatto di trovarsi di fronte a un thriller ed è vera l’osservazione fatta da Hubert Selby Jr. all’epoca della prima uscita del libro negli States circa la difficoltà di scindere le sequenze reali da quelle prodotte dalle allucinazioni di Phineas.

   Abbagli e ragionamenti intorno alla sacralità del corpo, alle asportazioni operate nella prigione-corpo: ogni volta che Phineas vaneggia, sembra di sentire un’eco febbricitante, luciferina e cristologica al tempo stesso del poeta Poe. “Per me il sonno è nero senza vita”, dice. Oppure: “A volte non c’è nulla di più orribile di un volto familiare”.

   Vittime, carnefici, poliziotti, dark ladies, pallottole, ferite mortali e ricordi confusi, contraddittori che esibiscono un’egemonia del dolore: Baer pesca nei classici e ritrova prima di tutto la tensione sensuale di Duello al sole, poi Hitchcock (dal capitolo 15 al capitolo 22) e David Lynch. Riferimenti letterari e cinematografici riconoscibili e ben calibrati che si innestano nel tessuto di un romanzo di urla e sussurri dal potenziale travolgente: dark in crescendo, romantico senza redenzione soprattutto quando si rivela feroce nei riguardi dei buoni sentimenti e delle buone intenzioni.   

   Opzionato dalla casa di produzione Mythic Films e da Ralph Hemeker “un giovane regista malato”, come lo definisce Baer, Baciami Giuda sta per arrivare sul grande schermo (ma si parla anche di una versione a fumetti in stile Dark Horse). L’autore ha trentanove anni, è nato nel Mississippi e ha sbarcato il lunario in cento modi diversi prima di approdare a un contratto e accasarsi in California con moglie e figli. Sua è questa prosa nervosa, spietata quanto irriverente, che ti afferra e ti trascina senza anestesia fino ad una conclusione che è già un “to be continued”, un appuntamento ai lettori presi in trappola dal folle amore di Phineas e Jude. A presto, allora, con Penny Dreadful.

Nino G. D’Attis

www.willchristopherbaer.com

guarda il fikissimo book trailer