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Come si fa a parlare di un gigante, dopo tutto quel che è stato già scritto? Questo speciale dedicato a Philip K. Dick arriva in coda all’ondata di rinnovato interesse nei riguardi dello scrittore americano suscitata dal film Minority Report. In ritardo, dopo molte false partenze e tra problemi di ogni tipo (pc in palla, malanni stagionali, etc.), mentre le librerie riprendevano a vendere i libri di Dick a ritmo impressionante. Però ci siamo. È un tributo particolare, nato dall’idea di raccogliere un pugno di riflessioni sul lavoro di P.K.D., scartando l’ipotesi di costruire l’ennesimo apparato di schede bio-bibliografiche fornito da altre fonti (le più importanti e complete, sono riportate nella sezione links). In origine, il corpus degli articoli avrebbe dovuto essere più ampio, comprendere voci esterne, oltre a quelle dei ‘dickologi’ della redazione ma non disperiamo di includere presto nuovi interventi, di arricchire questa prima tranche con nuovi contributi. Lo speciale P.K. Dick che state per leggere è un piccolo atto d’amore nei riguardi di un gigante della letteratura. Non troviamo altre parole per presentarvelo, poiché crediamo fermamente nella necessità di leggere le storie, prima ancora delle prefazioni o i saggi critici su chi le ha fissate sulla carta. Le storie sono sempre più belle di qualsiasi riflessione sul come/quando/perché siano state scritte. Dick ne ha mandate in libreria davvero tante, è stato il Frank Zappa della letteratura. Scopritele o riscopritele: approfittate delle ristampe, fatene indigestione... Desideriamo ringraziare la casa editrice Fanucci ( www.fanucci.it ) e in particolare l’ufficio stampa nella persona di Marina Fanasca per la fiducia accordataci e per il materiale fornito. Ove non sia indicato altrimenti, i © di testi e immagini sono da intendersi di proprietà della Fanucci. Grazie anche al brother Wu Ming 5 (we are still waiting for you!) Buona lettura.
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