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Ventiduesimo secolo, pianeta Marte: la
bella poliziotta Melanie Ballard , è chiamata a deporre dai suoi
superiori per fare luce sulla misteriosa sparizione di un prigioniero
in attesa di trasferimento, volatilizzatosi nel nulla insieme al
resto della squadra. Ha così inizio un lungo racconto fatto di
flashback accavallati e mostri mutanti, scatenati da una malefica e
misteriosa energia marziana che diabolicamente invade e usa i corpi
umani per scacciare gli intrusi dal proprio pianeta; alla fine
nessuno le crede ma Melanie avrà trovato un amico, il presunto
evaso e ricercato Desolation Williams (interpretato da Ice Cube e
simile, nel nome e nel rapporto con le forze dell'ordine, al Napoleon
Wilson di "Distretto 13") che lei stessa ha lasciato
scappare senza più alcun dubbio sulla sua innocenza. Al suo
diciassettesimo lungometraggio, Carpenter sfrutta due temi tra i più
classici della cinematografia horror-fantascientifica (il corpo
umano posseduto dalle forze malvagie, un gruppo di persone nemiche
tra di loro che fanno fronte comune contro il soprannaturale da
combattere, si veda "L'alba dei morti viventi" di Romero)
e crea una pellicola poco originale nel soggetto ma intelligente
nella sceneggiatura, grazie anche alla bravura degli attori, alla
bella colonna sonora opera dello stesso regista e al solito sapiente
uso degli effetti speciali. L'ultima mezz'ora tutta spari e mostri la
si poteva anche tagliare, ma il risultato è comunque un film
divertente, non stupido e nobilitato da alcuni singolari dettagli
sinottici, ad esempio l'uso delle sostanze stupefacenti come antidoto alla
possessione come avveniva nel recente "The Faculty" di Robert
Rodriguez. VOTO: 7
Valentina Soluri
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