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Il favoloso mondo di Amélie

Titolo originale: Le fabuleux destin d’Amélie Poulain

Regia: Jean Pierre Jeunet

Interpreti: Audry Tautou, Mathieu Kassovitz, Rufus, Dominique Pinon

sceneggiatura: Jean Pierre Jeunet, Guillame Laurant

Fotografia: Bruno Delmonnel

Musica: Yann Tiersen

Produzione: Claudio Ossard, par Victoires Productions

Distribuzione: Bim

Paese: Francia

Durata: 120’

Sito ufficiale: www.amelie.it    

Non si può essere oggettivi davanti ad un piccolo gioiello di soggettività.
Niente critica!
 

Dodici parole chiave: divertente-poetico-citazionista-spiazzante-mistico-semplice-romantico-sincretico-commovente-surreale-reale-vero-verissimo.

Cosa ama fare Amélie al cinema: guardare le espressioni degli spettatori / notare nei film i particolari a cui nessuno fa caso.

Cosa non ama Amélie dei vecchi film: quando il guidatore in macchina parla senza guardare mai la strada.

Chi è Amélie: leggete una di quelle recensioni in cui vi raccontano la trama

Ambientazione: Montmartre (Parigi)

Co-protagonista: Mathieu Kassovitz (l’auteur-enfant-prodige: Metisse, L’odio, Assassins, I fiumi di porpora) Ruolo: commesso di sexy shop. Hobbies: raccogliere fototessere stracciate ed abbandonate.


Co-co protagonisti: un pittore che realizza copie di Renoir, un bar, un padre di poche parole, un gatto che ama ascoltare le favole e una statua dei sette nani che gira il mondo.

Perché vederlo: per riscoprire che il mondo esiste solo attraverso i nostri occhi.

Splendida la colonna sonora di Yann Tiersen, che si incide con le immagini come capita solo ai grandi film, lasciando ossigenare il calore che permea ogni fotogramma, la bontà ottusamente definita da alcuni “buonista”, e i sentimenti ciecamente bollati come artificiali da qualche “vanziniano”critico nostrano.

Critica alla critica: c’è chi a suo tempo ha stroncato La finestra sul cortile perché Hitchcock non aveva restituito la vera immagine del Greenwich Village, così come oggi c’è chi stronca il film di Jeunet perché restituisce un’immagine “anti-problematica” del quartiere francese.

 

antonello schioppa