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Regia:
Rose Troche |
Interpreti:
Glenn Close, Dermot Mulroney, Jessica Campbell, Patricia Clarkson,
Joshua Jackson, Moira Kelly, Robert Klein, Tymothy Olyphant, Mary Kay
Place |
Sceneggiatura: Rose Troche |
Scenografia:
Andrea Stanley |
Fotografia:
Enrique Chediak |
Costumi: Laura Jean Channon |
Musica:
Emboznik, Barb Morrison, Charles Nieland, Nance Nieland |
Suono:
Kelly Wright |
Montaggio:
Geraldine Peroni |
Produzione:
Better Safe Productions, Inc., Clear Blue Sky Productions, Infilm,
Killer Films, Renaissance Films |
Paese:
Usa/UK
Anno: 2001 |
Durata:
120' |
Distribuzione: Mikado |
Uscita prevista: 29 Novembre 2002 |
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Go Fish era un sapore forte, figurarsi, si riferiva al gusto
dei genitali femminili ed era un' operetta underground piacevole ed
originale, magari già un po’ liricizzante, ma non insulsa.
Questa storia invece, malgrado la ricchezza e varietà di prospettive, è
assolutamente insipida.
Se Americani di Robert Altman possedeva
la straordinaria dote di coordinare armonicamente storie molto diverse tra
loro, in modo che le vite dei protagonisti al più s’accarezzassero soltanto,
qui la coralità è assolutamente artificiosa, se non inopportuna. Ho trovato
completamente inutile lo sforzo della Troche di mescolare le storie del
romanzo (quello ottimo, di tutt’altro taglio) per fare in modo che tutti i
protagonisti vivessero nello stesso “roundabout” o si conoscessero perfino.
Sono forse fuori moda i film ad episodi? Non so, ma in ogni caso la regista
si è creduta così brava da poter cucinare un simile zuppone con
fllashbacks, salti temporali, coincidenze assortite e gratuite, drammoni
mal-congegnati, psicologismo da “Willy Pasini risponde a…” e un sotteso
specifico: una specie di esistenzialismo delle cose semplici che talvolta ha
perfino sapor di sagrestia.
Arturo - “E noi dovremmo credere che esiste ancora la buona gente in
America?
Piero – “Mai messo in dubbio, casomai sono loro che hanno la coda di
paglia!”
Arturo – “E poi Benny Hinn dove lo mettete?”
(pensano)
Piero – “Secondo me ti piacciono le sbarbe!”
Arturo – “Beh, almeno io so’ ommo!”.
Ora che avete capito che NON è un bel film potreste voler sapere se almeno è
divertente. Si, è molto divertente, e la vicenda del bimbo che ha una storia
d’amore con la Barbie Principessa meritava proprio una resa cinematografica…
Andrea Capanna
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