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Marathon

   

Marathon di Amir Naderi

Regia, soggetto e sceneggiatura di Amir Naderi
Interpreti: Sara Paul, Trevor More
Montaggio: Donald O'Ceilleachair
Fotografia: Michael Simmonds
Suono: Amir naderi
Produzione: Amir Naderi
Paese: USA Anno: 2002
Durata: 75'
   

Riuscire a risolvere 77 cruciverba in 24 ore. Questo è ciò che tenta di fare Gretchen, utilizzando la metro di New York come habitat.
Splendido esempio di cinema digitale underground. Grande sapienza visiva, una sola attrice e la metropoli delle metropoli come location. L'iraniano Amir Naderi completa la sua personale trilogia dentro la Grande Mela (New York by numbers e Abc Manhattan), buttando in scena i suoni, il trambusto e le prospettive spaziali del mondo cementificato del XXI secolo, vivendolo fin nelle viscere degli spazi sotterranei con uno sguardo che scende dall'alto.
Con teleobiettivi che sembrano spiare da Marte si butta in scena l'uomo e la sua mente: il rumore, le macchine che sfrecciano, i bus e gli aerei, le percussioni delle rotaie e in mezzo il gioco enigmistico: infilate negli giusti spazi la giusta definizione. Il puzzle come giusto campo da gioco del puzzle. L'inizio mostra intrecci di rotaie in silenzio: collegamenti, infinite possibilità, binari da percorrere, tracce che si intersecano, informazioni, neuroni, cognizioni, interrogativi, risposte. Il finale: l'alba sotto la neve, il respiro metropolitano ovattato. In mezzo: il trambusto di una volontà in fermento.
Un grande gioco di metafore sui perché delle azioni. Una grande ipnosi. Se ne potrebbe parlare a lungo, ma bisognerebbe giocare al gioco critico del disincastro dei teoremi. Meglio viverne la poesia, lasciando tutto nascosto sotto il velo delle personali sfide enigmistiche.

Antonello Schioppa