|
Regia:
Jaume Balagueró |
Sceneggiatura:
Jaume Balagueró |
Interpreti:
Emma Vilarasau, Karra Elejalde, Tristán Ulloa, Toni
Sevilla |
Fotografia:
Albert Carreras Xavi Giménez |
Musiche:
Carles Cases |
Nazione:
Spagna |
Distribuzione:
Eagle Pictures |
Durata:
102' |
Si tratta di un' opera prima e di un film spagnolo. In questo binomio è
racchiuso il pregio ed il difetto di The nameless. E' un film 'sentito',
preciso, costruito con cura, come tante altre opere di questi giovani
pargoli della cinematografia ispanica: la fotografia di Gimènez merita
sicuramente un accenno, calibratissima nella sua sporcizia, intensa senza
essere ridondante; le scenografie sono interessanti e d'effetto; le
interpretazioni sono centrate, con una Emma Vilarasau madre angosciata e
ostinata con ammirevole discrezione.
La Spagna ci sta abituando da tempo a questi orologetti del terrore di alta
precisione,vedi Tesis di Alejandro Amenàbar, a cui per altro questo
film rimanda per atmosfere e intensità. Eppure The Nameless non
convince del tutto. Questa discesa nell'orrore,questo confronto tra la
crudeltà che diventa pazzia e l'incapacità di ribellarsi ad essa, quest'
inesorabile inabissamento nell' incubo, ad un certo punto inizia a girare a
vuoto, finendo nel già visto, nella citazione patetica, nello
sperimentalismo lezioso. E' un film fondamentalmente furbo. Jeaume Balagueró
conosce le capacità e le potenzialità della sua telecamera,o meglio,si vede
che è stato un allievo di cinema attento e appassionato. Ma il problema sta
proprio qui: sa giocare col ritmo e la tensione, la costruisce con talento e
ottiene il suo effetto, ma il tutto rimanda inevitabilmente ad uno standard
ormai collaudato, un prodotto di qualità ma apprezzabile fino a un certo
punto perché costruito in serie. Dispiace perché il ragazzo ha studiato ma
può osare di piu'!
Antonio Cesari
|