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ORA O MAI PIU'

   

ORA O MAI PIU' di Lucio Pellegrini

Regia: Lucio Pellegrini

Interpreti: Jacopo Bonvicini (David), Violante Placido (Viola), Edoardo Gabbriellini (Luca), Elio Germano (Doveri), Camilla Filippi (Vanna)

Soggetto: Angelo Carbone, Roan Johnson

Sceneggiatura: Angelo Carbone, Roan Johnson, Lucio Pellegrini

Fotografia: Gherardo Gossi

Scenografia: Eugenia F. Di Napoli

Costumi: Francesca Vecchi, Roberta Vecchi

Musiche: Giuliano Taviani

Montaggio: Walter Fasano

Produzione: Domenico Procacci per Fandango, Rai Cinema

Paese: Italia Anno: 2003

Durata: 96'

Distribuzione: 01 Distribution

Sito ufficiale: www.oraomaipiu.it

   

Giorni di ritrovato orgoglio nazionale questi, nello stivale più lungo del mondo. Ci si stringe intorno ad una bandiera. Di nuovo. O forse come non è mai accaduto. Mettiamo i tricolori alle finestre, facciamo le file per pregare bare di compatrioti, li piangiamo e sospendiamo le pubblicità sulle reti pubbliche. Eroi, operatori di pace, buon viaggio nel regno dei cieli! E giù con tutta la retorica da regime. Bravo Casini, commosso Berlusconi, Veltroni inappuntabile, Fini eccezionale. Poi magari tra due anni le mogli dei ragazzi trucidati a Nassyrya le vedremo da Cucuzza o su Verissimo a piangere perché lo stato ha dimenticato di dar loro il minimo di pensione per una vita digitosa. Fabrizio De Andrè, a proposito delle mogli dei caduti, si chiedeva cosa ne avrebbero fatto di medaglie alla memoria e di eroi morti: volevano un uomo vivo! Ah, Faber…Poi capita che in corrispondenza con l’insorgere del sentimento nuevo che ci tiene alta l’asta della bandiera, esca un film. Un filmetto. Poco sponsorizzato. Se ne parla poco. Niente passaggi sui maggiori tg. Nessuno spazio agli attori ed ai registi sui talk- show. Niente di nuovo sotto al sole, verrebbe da dire. Solo che questa volta è un po’ diverso. Eh sì, perché caso vuole, che il succitato filmetto tratti argomenti un po’scabrosetti (mi si perdoni l’uso stucchevole di vezzeggiativi, ma l’intento è assolutamente ironico, giuro). Genova 2001: do you remember? Un ragazzo come tanti, della Normale di Pisa, ad un esame dalla laurea si ritrova coinvolto in un’occupazione di un centro sociale per seguire l’amata ed agognata Viola. Molto Fragole e sangue, insomma. E anche molto Porci con le ali, forse. Poi succede che il 20 di luglio 2001 il gruppo di ragazzi parte per Genova, per dimostrare la possibilità di un mondo diverso. Il nostro non può partire con gli altri per via dell’esame. Li raggiungerà dopo, a statino riempito. Promesso. Varie peripezie porteranno David, il protagonista, sotto la Lanterna. Che il ragazzo non potrà neanche ammirare. Portato a Bolzaneto. Fermato. Così. In macchina dopo aver chiesto un passaggio a due sconosciuti. Senza motivo. Bolzaneto. Le dice niente questo nome, vicepremier addolorato Fini? Vabbè, andiamo avanti…Il nostro ne uscirà incolume fisicamente almeno. Ripasserà la sua vita e prenderà la strada verso la maturità, con la emme maiuscola. Questo è il film. Semplice, lineare, senza sbavature. Forse un po’troppo idealisti i ragazzi rappresentati: un po’ esagerate ci sono sembrate le discussioni sulla spesa "multinazionale". Niente di grave, però. Il film si fa guardare. Gli attori molto bravi, su tutti Jacopo Bonvicini ed Edoardo Gabriellini. Ma anche le figure di contorno sono azzeccatissime: splendido Elio Germano soprattutto. E poi c’è la bellezza che cammina. La leggiadrìa, l’incarnazione umana del sapore di vaniglia di brizziana memoria, il cerbiatto che parla: Violante Placido! Veritieri i dialoghi, giuste le caratterizzazioni. Belle le scene su Bolzaneto: nessun lamento né piagnistei. Un’accusa, o meglio un monito: che non si dimentichi quello che è successo lì dentro. O meglio: lì dentro è successo più o meno così…bravo Pellegrini, ci sei piaciuto! Coraggio, spirito d’osservazione e scelta azzeccata del cast. Di più? Nin’zò, diceva Martufello. Come avete potuto vedere l’argomento del film si sposa molto bene con il nostro cappello iniziale. Ricordiamoci tutto ciò che avvenuto nel ed al nostro paese. Abbiamo i morti in missioni di "pace"è vero. Ma , come ha detto Amnesty International a proposito di Genova, anche violazioni gravi dei diritti umani. Anche i ragazzi della Diaz o del carcere alle porte del capoluogo ligure, almeno nella loro gran parte, erano innocenti. Tenete a mente. Forse è uscito in un periodo un po’ sconveniente questo film. Non avrà di sicuro la fortuna che si meritano il regista e la produzione. Forse hanno peccato di scarsa originalità. Porci con le ali, abbiamo detto. Ma anche e soprattutto Fragole e sangue. Ma è possibile mai, ci chiediamo senza falsa retorica, che in questo "benedetto ed assurdo belpaese" nessuno, ma proprio nessuno, sia preso la briga di riguardarselo il film americano e rivedere la scena della palestra??? Ricordate? "…all we are saying…."

 

Simone Pollano