|
|||||||||||||||||||||
Mystic river |
|||||||||||||||||||||
Tre ragazzini, Jimmy Markum, Dave Boyle e Sean Devine incidono il loro nome sul cemento fresco di un marciapiede del loro quartiere di Boston. Questa traccia sarà la pietra tombale della loro infanzia e della loro amicizia. Dave non ha finito di scrivere il suo nome che un'automobile si ferma e lo porta via, con il pretesto di strigliarlo per questo crimine. I due uomini (di cui un pastore traviato uscito dritto da un film di Lynch), gli fanno vivere fuori campo quattro giorni di orrore prima che riesca ad evadere. Ritroviamo poi i tre uomini, una trentina di anni più tardi, all'età matura in cui "ci si è fatta la propria vita." Sean è diventato ispettore di polizia giudiziaria, fiancheggiato dal tradizionale second black, isolato anche nella sua vita coniugale, Jimmy ha una drogheria e si alterna tra la sua famiglia ed una banda di ragazzacci, meglio nominati fratelli "Savage." Quanto a Dave, sebbene sposato e padre, lo scopriamo provato dalla sua esperienza traumatica. Erra stravolto e prostrato tra la sua donna ed i suoi bambini: la vita gliene ha fatte troppe e non ha più nessun controllo su di essa. I tre uomini non si frequentano più. Pertanto, i loro tre nomi restano incisi nella pietra e l'omicidio della ragazza di Jimmy aprirà a trent’anni di intervallo il secondo atto della tragedia che li riunisce. La costruzione hollywoodiana della scena traumatica dell'infanzia come determinante posta in gioco di un film segna forse il nocciolo di quanto gli Stati Uniti hanno conservato della psicanalisi. È spesso l'omicidio del padre (come nell’ ultimo Scorsese Gangs of New York) o l'amicizia di una volta (C’era una volta in America di Leone). Qui, è l'esperienza del male assoluto. Katie, la figlia di Jimmy viene assassinata. Il suo corpo viene ritrovato in un bosco sotto una grata. Questo è forse il primo indizio perché ricorda il tombino della fogna dove andavano a perdersi tutte le palle da baseball della via. D’altronde, durante una passeggiata con suo padre, il ragazzino di Dave avrebbe voluto aprire questo tesoro segreto. Sul luogo del crimine, lunghi piani vorticosi sugli alberi rievocano la fuga di Dave dalle mani dei suoi aggressori. Il colpevole per lo spettatore è intuibile fin dalla scoperta del corpo. Tuttavia, si assisterà alla cronaca di una decadenza annunciata, quella di un uomo segnato dal suo dramma d' infanzia. Il bambino vittima è un futuro potenziale colpevole. È l'ispettore Sean che si incarica dell'affare. Bisogna aprire il vaso di Pandora. Il film ruota allora intorno ad una competizione tra la Legge e la Vendetta individuale. Con gli accenti di una tragedia antica, i tre ragazzini di un tempo si elevano ai valori triangolari della "remissione del peccato": Dave incarna l'Errore, Sean, la Legge e Jimmy, la Vendetta. Più che altrove, esiste un'ambiguità culturale tra la Legge e la Vendetta negli Stati Uniti. La pena di morte non è una sopravvivenza della Vendetta collettiva eretta in Legge? Ma i crimini immondi sui bambini fanno vacillare l'opinione pubblica dei popoli più avvezzi all'abolizione della pena di morte. In questo contesto, c'è una tensione tra la legge individuale(il troppo umano Jimmy) e la legge collettiva(il freddo Sean). Non ci sarebbe niente di male a trovare delle repliche definitive sulla legge individuale come valore moralmente superiore alla legge collettiva nella bocca del cowboy ed altre figure di legge solitarie che ha potuto interpretare un certo Clint Eastwood…Pertanto, Jimmy è lontano dall'american way of life autodistruttiva dei mafiosi italo-americani delle grandi tragedie di Scorsese o Coppola. È dalla parte "buona" della collera. Uno solo di questi tre bambini è stato colpito dal male cieco ma i tre divideranno per sempre una sorda colpevolezza (il corso di un fiume mistico?). Il loro destino si snoda attorno ad un male assoluto (lo stupro del bambino) che arriva per un concorso di circostanze (è perché Dave ha detto di abitare un po’ più lontano che lo ha designato rispetto agli altri). Il lavoro del film mira a dare alla fatalità di questa prima "scelta" tragica una colpevolezza umana. Bisogna trovare e castigare l'assassino. Il dubbio plana su Dave ma non c'è nessuna certezza. Bisognerà decidere. Questa seconda scelta tragica verso la quale tutto il film tende si imparenta a quella di Christopher Walken in The Funeral (Abel Ferrara). Jimmy decide della morte di Dave ripetendo la scena del rapimento iniziale. Dave è caricato sulla macchina dai fratelli Savage per andare a bere un goccio. Bisognerà fare un repertorio di “questi piccoli giri in macchina” mortali nel cinema americano (citando il metodo di Al Pacino ne Il Padrino). Questa storia ben costruita è servita attraverso un classicismo formale molto combattuto e non sarebbe molto lontano dal capolavoro senza il profondo disequilibrio della prova d’attore. Sean Penn invade lo schermo con le sue smorfie, al punto da bruciare le più belle scene di dolore paterno quando Kevin Bacon serra ineluttabilmente la mascella come un imperturbabile ispettore Harry. Il primo avrebbe dovuto scambiare col secondo un po’ della sua umanità contro un poco di vita interiore. Da parte di Clint Eastwood, di cui Sergio Leone diceva che aveva solamente due espressioni di viso: con cappello e senza cappello, le geremiadi di reality show del primo sono stupefacenti. Il migliore equilibrio è forse trovare nel bel secondo ruolo del fidanzato della morta, Brandon, un adolescente dalla voce e la bocca rotta usciti direttamente da un film di Ken Loach. Infine è evidente che ci riporta al western (e a Leone!). Mystic River è una storia di uomini. Le donne sono sia vittime sia personaggi secondari. C'era tuttavia il posto in questa sceneggiatura per almeno un grande ruolo femminile: la donna di Dave che prende a carico il segreto di suo marito, attanagliato tra gli orrori del dubbio(come nei film gotici degli anni 40 (Sospetti di Hitchcock) e la volontà di assoluzione. Quando Dave ritorna a casa la sera del crimine coperto del sangue di un altro, sua moglie gli risponde "fai una doccia, io lavo i tuoi vestiti." Il libro sembra fare una parte bella a queste due cugine, donne del colpevole e del vendicatore, tutte e due pongono il benessere della loro famiglia al di sotto delle leggi degli uomini. Ma il film le emargina nella forma e nel fondo. Tuttavia, anche senza Medee, questo film riesce a prendere l'apertura alata di un dramma antico, (ai lati di The Funeral), dove si sa da sempre che gli attori tendono a fare smorfie di troppo. Olivier Pagani |
|||||||||||||||||||||
|