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Detective per caso |
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The Accidental detective è un film prodotto con il contributo del Ministero dei Beni Culturali, cioé un FILM DI INTERESSE CULTURALE NAZIONALE, solo questo motivo dovrebbe tenervi lontano, il nostro amato Stato ama gettare i NOSTRI SOLDI nel cesso e tira anche lo scarico. La ricetta per ottenere le sovvenzioni è semplice: Prendete un libro, uno qualunque ( preferibilmente quelli della Tamar(r)o) Girate se è possibile in lingua inglese e fate doppiare tutti i vostri attori, almeno si può recuperare una recitazione accettabile. Nel soggetto dite che la storia si girerà a Firenze o magari a Roma e che esalterà l’architettura della città, se avete la fortuna di esserci nati fa più effetto. Aggiungete l’idea pasoliniana di riprendere immagini dai capolavori d’arte rinascimentale, sempre nella presentazione così da avere un aspetto più intellettuale che non guasta. Mischiate il tutto e lasciate in preparazione per 6/9 mesi, mi raccomando non di meno, potrebbe risentirne la parola culturale. Se tutto sarà andato bene avrete il vostro polpettone di interesse culturale. Non riesco a parlarvi di questo "film" senza essere sarcastico, sono INCAZZATO con tutto questo cinema intellettuale, sentimentale e acculturato. ‘FANCULO. Voglio essere volgare e violento perché certa gente non merita altro, stanno trasformando il nostro Paese, la nostra storia e quel che è peggio la nostra Arte in spazzatura. The Accidental detective non è che l’ultimo della lista di una lunga serie di produzioni tutte italiane autodistruttive. "Una commedia
brillante, un film classico, e se sono riuscita nell’intento anche leggero
ed elegante. Il fine è quello di condurre lo spettatore a fare un viaggio in
una delle nostre città d’arte…" cito testualmente la regista per risponderle
che proprio il suo film è completamente privo di tutti questi ottimi
propositi. Questa pellicola non vi farà mai innamorare di Firenze, non come
succede per Rimini e Roma in Fellini, al
contrario la meravigliosa architettura della città è vittima di un
Il cortile di
Palazzo dei Medici, neanche citato, col suo scarso equilibrio visivo e la
meravigliosa facciata tripartita o il ponte di S. Trinità sull’Arno dell’Ammannati
costruito sugli archi piatti. Il prospetto di S.Maria Novella dell’Alberti
inscritta in un quadrato con rapporti numerici di 1:1, 1:2, 1:4 tipico
dell’architettura rinascimentale. Sono solo una minima parte dei veri
capolavori di una città che si racconta da sola e che non ha bisogno di
essere depredata da un cinema spazzatura anzi di INTERESSE CULTURALE. Sono
sempre dispiaciuto nel dover parlare così aspramente del lavoro di qualcun
altro, ma The Accidental detective non può essere discusso
diversamente. Non c’è un singolo attimo durante la proiezione che abbia
risvegliato in me un qualche interesse. La cosa più brutta sono i dialoghi,
inaccettabili. Phillippe Leroy ad un certo
punto parte con un delirio sull’arte e il falso, ma sono pensieri talmente
contorti ed incoerenti che neanche Kant potrebbe stargli
Rabbia perché considerato di interesse culturale, quando tanti giovani talenti sono a spasso. Rabbia per tutta la storia dell’arte italiana massacrata ed insultata. Rabbia perché il cinema italiano è ufficialmente morto per mano della non cultura attuale. Complimenti proprio un ottimo lavoro.
Massimo Macchia |
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