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WRONG TURN |
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Eccoci qui, nel bel mezzo di una calda estate. Il cinema si concede non pochi mesi di letargo e il cartello "chiusura estiva" la fa da padrone nella maggior parte delle sale cittadine. Tutti al mare e qualche disperato in città. Ma, seppur in letargo, è proprio in questo periodo che il mercato cinematografico italiano ci propina un discreto numero di film Horror. Purtroppo, spesso e volentieri, i film suddetti sono dei veri e propri fondi di magazzino ripescati per il rotto della cuffia, scarti altrimenti destinati direttamente all’home video. È in questo quadro generale che il 13 agosto 2004 è uscito il film Wrong Turn, pellicola statunitense prodotta dal 4 volte premio oscar per gli effetti speciali Stan Winston e diretta da Rob Schimdt. Wrong Turn non è l'inguardabile Talos (film riesumato a 6 anni dalla sua morte: il 1998), è un discreto film, per nulla originale, che fa della tensione il suo filo conduttore e recupera con dovizia il filone horror anni 70. Certo, se cercate la visionarietà di un Brian Yuzna o la superlativa tensione emotiva di cui era capace John Carpenter, lasciate stare, in Wrong Turn troverete solo, si fa per dire, un artigianato di buon livello che tenta di ricondurre gli eventi a qualcosa di verosimile. Il canovaccio è semplice e scontato: dei ragazzi sperduti in un bosco che hanno a che fare con qualcuno che vuole ucciderli; nulla più e nessun approfondimento psicologico, nessun perché o chi sei o cosa fai. Un giorno, una notte e di nuovo un giorno nella spaventosa consapevolezza che il prossimo potrebbe essere chiunque di loro. La regia è fin troppo accademica e servile verso le ferree regole di genere, difatti, evita accuratamente qualsivoglia slancio formale e tanto meno crea sviluppi narrativi capaci di sorprendere sul serio lo spettatore, ma è anche una regia in grado di evocare una sana e viscerale paura di morire grazie all’efficace dilatazione delle scene emotivamente più forti. È un “banale” film di genere, debitore del cult Non aprite quella porta di Tobe Hooper, in cui sovente accade ciò che ti aspetti e laddove non te l'aspetteresti regala qualche brivido niente male. Bella la fotografia di John S. Bartley (X-files). Dopodiché, se qualcuno preferirà andare al mare ed aspettare quest’inverno per noleggiare e vedere Wrong Turn davanti ad una pizza e una birra......
Davide Catallo |
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