|
|
 |
Regia: Ron Shelton |
Interpreti: Kurt Russel, Brendan
Gleeson, Scott Speedman, Michael Michele, Lolita Davidovich, Ving Rhames |
Storia: James Ellroy |
Sceneggiatura: David Ayer |
Scenografia: Dennis Washington |
Fotografia:
Barry Peterson |
Musiche:
Terence Blanchard |
Montaggio: Paul Seydor |
Produzione:
Alphaville Productions |
Paese:
Usa Anno:
2002 |
Durata: 92' |
Distribuzione:
CDI |
|
|
Una buona
storia di sbirri a sfondo politico, che butta dentro il magnate del noir
James Ellroy, il duro per eccellenza del miglior Carpenter d'annata
Kurt
Russel, e l'ottimo Ron Shelton alla regia (Bull Durham, Chi non
salta bianco è, Tin Cup). C'è la Los Angeles del 1992, il
pestaggio dell'automobilista di colore Rodney King da parte della polizia, i
'negri' dei ghetti e l'hip
pop cattivo sputato dai fucili a pompa che
ripuliscono i market dei 'musi gialli' giù nei bassifondi. C'è un budget
modesto e una preparazione pensata. C'è qualche scivolata, forse, ma questa
è roba che si apprezza in blocco. Ciò che conta è ben girato ed il livello è
sempre ottimo, nonostante qualcuno possa recriminare la mancanza delle più
acute sterzate narrative del più estremo Ellroy
scrittore, ben presente in toni d'indagine morale e di consapevole ed
illuminato contrappunto tra brutalità sommaria della polizia e violenza
gratuita della criminalità. Torna infatti sul piatto il 'dubbio
letale' tipico dello scrittore: è
giusto condannare un criminale efferato, uno stupratore
'sacco di merda' al posto di un altro? C'è la migliore assimilazione
della lezione 'tarantiniana' (raramente costruttiva e ripersonalizzata nel
cinema della seconda metà degli anni Novanta), tanto perfetta quanto
invisibile, distillata a piccole dosi secondo l'evenienza: l'umorismo dei
due 'cani sciolti' rapinatori senza scrupoli, a zonzo prima del massacro tra
digressioni verbali che rimbalzano tra troie portoricane e politica di
strada; la coralità dei personaggi e il gioco ad incastri; il salto
temporale (anche se usato nell'accezione più classica) e la presenza, quasi
a firmare il sottile tributo, del massiccio
Ving Rhames 'Mr. Wallace', che
da boss sodomizzato in Pulp Fiction viene riciclato a vice capo della
polizia tutto d'un pezzo. Dark Blue/Colors: il 'Blu Scuro' di
Shelton si mescola con i 'Colori di guerra' della pellicola di
Dennis Hopper del 1988 (qualcuno si ricorda delle avventure della splendida coppia in
divisa Sean Penn/Robert Duvall?) anche se la sinergia tra il vecchio Russel
e il giovane Speedman della Squadra Speciale è sicuramente più vicina al duo
Denzel Washington/Ethan Hawke nel recente Training Day. Ancora
una volta ottimo artigianato, con carisma e personalità, spesso più efficace
e dignitoso di opere d'autore a caratteri maiuscoli, come testimonia il
premio come miglior film al Noir in Festival 2002.
Antonello
Schioppa
|