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WHAT THE BLEEP DO WE KNOW!? |
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Finalmente il film che sognavo!
Attraverso le vicende di una giovane donna affetta da una disfunzione verbale e con uno stile a cavallo tra finzione, computer-grafica e documentario, "What The Bleep Do We Know" è un lungometraggio molto strano e originale, che sfrutta abilmente il nuovo modo di fare cinema in "docu-fiction" col singolare proposito di far luce sulle potenzialità umane piuttosto che spaventare, come avviene più spesso in questo tipo di prodotti, con fanta-politica che scavi ad hoc nel nostro torbidissimo passato o con approssimativi, infantilissimi anti-cospirazionismi.
La favola quantistica
Nel secolo appena trascorso, che storici e opinione publica definiscono unanimemente il più sanguinoso e travagliato di tutta la storia umana, tra bombe, guerre mondiali, trasformazioni industriali e rivoluzioni un ometto bainco coi baffi una bella mattina si svegliò e decise di legare ciò che allora erano conosciute come "materia" ed "energia" in un'equazione dalla sintassi semplice quanto sbalorditiva: E=mc2. In sviluppo di questa legge e di qualche altra brillante intuizione di Heisenberg, Cantor e Godel si sono concentrati i successivi cinquant'anni di ricerca scientifica, non sulla soluzione di problemi umani e alla portata di tutti come le casualissime scoperte di Fleming e Pasteur nella medicina, ma piuttosto con assurda dedizione nello strenuo tentativo di arrivare alla cosiddetta "Teoria Unificata", forse capace di spiegare tanto il gigantesco (pensate al moto degli astri e la storia dell'universo) quanto il microscopico (fisica quantistica), visto che quanto stabilito da quell'ometto tedesco (un fervente cattolico, per ironia o per l'appunto) faceva piombare nell'assurdo gran parte di quanto conosciuto e codificato in fisica e matematica fino a quel momento. Un bel da fare, piuttosto inutile, che ci ha distratto dai veri problemi dell'uomo dal dopoguerra fino ai giorni nostri: giorni di confusione psicologica, di estremismi e terrorismi, di falsità mediatica e propaganda ideologica, insomma un circo in piena regola, fatiscente eppur assai divertito di sé, prossimo al crollo ma che nel fracasso non ode nemmeno i sinistri scricchiolii della sua precarissima impalcatura.
"E cosa possiamo fare per migliorare?"
La risposta è anche in questo film, che sicuramente entusiasmerà NON il tipico berlusconiano e NON il tipico diessino MA tutto coloro i quali sentono di tanto in tanto che qualcosa non va e che trovano serie difficoltà a riempire una scheda elettorale senza sentirsi un pò idioti. Certo potremmo tirare a campare, ma probabilmente una società migliore e la nostra storia personale sono cose che vanno costruite subito, giorno per giorno e senza alcun indugio, senza lasciarsi comandare come pecore dal primo imprenditore che si butta in politica e senza invocare quasi religiosamente un paradosso come il "governo delle masse". Con la visione del film mi sono ulteriormente e definitivamente convito che un mondo migliore può partire soltanto dall'esempio personale e da un moto spontaneo d'indirizzo delle nostre scelte produttive, fisiche, emotive, morali e civili quotidiane, senza attendere che la soluzione scenda dal cielo come successe 9000 anni fa...
Non so QUANDO e SE sarà disponibile in Italia nelle sale o in DVD, per cui vi consiglio caldamente di ricercarlo al più presto coi vostri mezzi informatici (rischiando l'illegalità? Fate vobis) e di fare la fatica di vederlo in inglese o in tedesco: diversamente che con i documentari di Micheal Moore, non rimarrete delusi o infuriati ma vi si apriranno, credo come è successo a me, nuove incredibili speranze.
Cinici o Salvatori?
Mal sopporto chi si proclama gran salvatore come Moore e poi in "9/11" invece di mostrare a tutti le vere magagne di quell'evento ritrae il presidente G. W. Bush come se fosse un patetetico imbecille messo lì per sbaglio alla guida della nazione più potente del mondo. Non me la bevo. Oltretutto terrorizzandoci, senza tirar fuori argomenti positivi e propositivi per NOI e facendo d'incasso solo qualche zero di meno dell'ultimo episodio di Harry Potter (per la cronaca il tipo, scrosci di applausi al suo passaggio, gira con quattro guardie del corpo, è documentato).
Sarebbe altrettanto ingenuo pensare però che render noto ad ogni individuo sulla terra di tutte le attività cospirazioniste o criminose ai danni dell'umanità o dell'ambiente possa farlo sentire megliore o dargli qualche possibilità di replica concreta sull'argomento. La presa di coscienza di queste lobbies, che ahinoi ovviamente esistono da tempi immemorabili, principalmente lo rende solo ancor più frustrato e impotente! Purtuttavia invocare una ribellione "legale" significherebbe sovrastimare il sistema democratico in cui siamo scivolati, che per sua stessa indole degenera sempre in demagogia o dittatura. C'è una bella differenza che abbiamo dimenticato: quella tra REPUBBLICA e DEMOCRAZIA, e quest'ultimo sistema (non sono io a dirlo ma, curiosamente, i padri fondatori degli Stati Uniti d'America e prima di loro un certo Aristotele) non consente affatto di essere tutti correttamente rappresentati, se non nell'infanzia istitutiva!
Ma lasciamo perdere la politica, per carità, mi piacciono le imprese divulgative sane, originali e ficcanti come questo "What The Bleep Do We Know", che rispiega da zero e poi irride la scienza (regina delle "istituzioni" umane) attraverso le testimonianze degli stessi studiosi (che in fondo, presi uno ad uno, la pensano completamente all'opposto dei laboratori, istituti e fondazioni presso cui hanno lavorato con enorme successo per anni), mostra che c'è un'ALTRA scienza ben più profonda dietro alle scartoffie e le tonnellate di dati che accumuliamo ma film che soprattutto ignora con decisione tutte le irritanti malefatte dei potenti del "New World Order" e focalizza invece su ciò che di realmente buono possiamo combinare nella nostra vita, andando ad esplorarne brillantemente il come.
Domande del Pubblico
"E lo scandalo Watergate?" "E lo sterminio degli ebrei?" "E le donne che si rifanno le tette e poi gli scoppiano in aeroplano?" "E la caduta del muro di Berlino?" "Ma è mai possibile che i popcorn al cinema costino €9 alla busta?" "E i cerchi nel grano li fanno le astronavi aliene oppure due pensionati inglesi in vena di stronzate?" "Perchè misuriamo ancora il tempo dalla nascita di Cristo?" "Perchè non rido mai?" "La legalizzazione delle droghe leggere e la riapertura delle case di piacere che fine hanno fatto?" "Quando scenderanno i prezzi delle TV al plasma?" "E delle cellule staminali che devo pensare?"
Ma vaffanculo, basta col vittimismo, il solo problema è che non abbiamo fiducia in noi stessi.
Andrea Capanna |
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