NEWS  
CINEMA  
CINQUE PUNTO 1  
MUSICA  

Black Sabbath  

Casino Royale  

Chaos| Order  

Dave Gahan  

Deadburger  

Depeche Mode  

Depeche Mode: SOTU  
 
Depeche Mode:Discografia  

Duran Duran  

Editors  

Ennio Morricone  

Federico Fiumani  

Jarvis Cocker  

John Frusciante  

Grinderman(Nick Cave Side Project)  

Guns N’ Roses  

Killing Joke  

Kraftwerk  

Madonna  
  Marilyn Manson  
 
LCD SOUNDSYSTEM  

Marlene Kuntz  

Massive Attack  

Miles Davis  

Nine Inch Nails  

Pankow  

Pere Ubu  

Psychic Tv  

Portishead  
 
Primal Scream  

Psycho Sun  

Rammstein  

Recoil: subHuman  

Recoil: Selected  
 
Red Hot Chili Peppers  
 
Scott Walker  
 
Sonic Youth  
 
Stars  
 
Studio Davoli  

The Good The Bad & The Queen  
 
The Orange Man Theory  
 
The Stooges  

Tobia Lamare & The Sellers  

Tom Waits  
 
UNKLE: Self Defence  
 
UNKLE: War Stories  
LETTURE  
ARTE  
FUMETTI  
INCONTRI  
BLACKBOX  
IL POTERE DEL MEDIO  
OLTRE  
STANLEY KUBRICK  
TEMI DEL DESKTOP  
LINKS  
ARCHIVIO  
DEPECHE MODE TOUR 2005-2006
 
Google
Web blackmailmag.com
 

PSYCHO SUN: Silly things (Urtovox/Audioglobe)

È una lunga storia quella che proverò a riassumere per brevi flash nello spazio di questa recensione. Una storia che ha inizio a Lecce nella prima metà degli anni ’90 e che vede quattro buffi ragazzini sgomitare nel solito garage maledettamente stretto, stipato di strumenti e fidanzatine,  di amici venuti a curiosare. È esattamente così che cominciano le cose: il sound è acerbo, il bassista ha 16 anni, sembra Obelix e arrossisce se gli chiedi che ora è; il batterista pare sgattaiolato fuori dalla porta di casa senza il permesso dei genitori. I quattro sono testardi, determinati a trovare una formula efficace, a carburare insieme fino alle prime, vere esibizioni in pubblico, fino al fatidico demotape da far passare di mano in mano.

   Suonano un rock influenzato dai Cure e da molta neopsichedelia Eighties. Negli anni a venire, la loro inarrestabile curiosità li porterà altrove, indietro nel tempo (ai ’60, al garage beat, alle magie vocali di Beatles e Beach Boys), poi di nuovo avanti (la lezione dei Pixies, l’aria della No New York). In mezzo ci sarà una breve e poco convincente fase con il cantato in italiano documentata da un paio di mini cd autoprodotti che nella discografia della band seguono il brillante album d’esordio Ever ready uscito nel 1997 per la Magenta Records, etichetta leccese dalla vita men che effimera.

   Il sostegno di un pubblico di aficionados sempre più ampio ripaga gli sforzi di Stefano Todisco aka Tobia Lamare (voce e chitarra), Cesare Liaci (chitarra), Antonino De Blasi (basso), Osvaldo Piliego (batteria): in poco tempo il livello compositivo si affina, l’affiatamento diventa fratellanza. Ogni concerto è una sorpresa, uno show di suoni e trovate strabilianti. La band è generosa, spontanea, capace di metterti al tappeto con una battuta fulminante sussurrata al microfono tra un pezzo e l’altro, con un groove micidiale che rimette in circolo northern soul e punk, indie da cameretta e bordate chitarristiche in onore dei santi padri Bo Diddley e Pete Townshend. Per non parlare dei side-projects/travestimenti impossibili: gli Psycho Sun nei panni di un’improbabile band teutonica che pasticcia ad arte con wave, kraut-rock e psichedelia. Come la banda dei cuori solitari del fantomatico sergente Pepe. Come gli XTC che giocano a fare i Dukes of the Stratosphear.

   È a questo che penso quando partono le prime note di Lovers, brano che apre il nuovo “Silly things” appena pubblicato dalla Urtovox. “Cose sciocche”? Le virgolette sono d’obbligo: sto ascoltando un gruppo che ha macinato chilometri, pestato duro sugli strumenti, affrontato più volte e a testa alta la fossa dei leoni di pubblico e critica senza mai venir meno ai suoi propositi, alla prima regola che ogni band della terra e di altri pianeti dovrebbe rigorosamente osservare: divertirsi sul serio, senza fare prigionieri.

   Oggi si festeggiano alla grande dieci anni di un’avventura musicale che è prima di tutto una bellissima avventura d’amicizia. E si sente: l’album (che vede tra l’altro la partecipazione straordinaria di Sua Maestà Gianluca De Rubertis, tastierista degli StudioDavoli) gira che è una meraviglia tra lampi di rock’n’roll non edulcorato (What’s going on e l’inno per saltare come grilli sotto il palco The King), energia sonica con le stimmate del classico immortale (Ben and Cicely, ispirata dalla lettura del romanzo di Jonathan Coe La Banda dei brocchi), ballatone strappamutande come l’immensa About your man, dalla colonna sonora di Fumo, cortometraggio diretto da Ippolito Chiarello e interpretato dagli stessi Psycho Sun, quindi cartoline sparse allo zio Lou dei Velvet Underground (Time; Something is happening), ai Pixies (Change my time), al sogno inglese del 1977 che incrocia le strade dei Ramones e dei Doctor Explosion (Corvette). Gran finale morbido affidato alla doppietta costituita dall’arcobaleno acustico della title-track e dallo strumentale Walzer nice plane.

   37’ e 44” per un gioiello pop da esportazione che dà la scossa all’encefalogramma quasi completamente piatto della musica prodotta in Italia. La stanza dei giochi (come da foto di copertina, opera di Alice Pedroletti) di quattro folletti alieni meravigliosi e puri: r’n’r e ancora r’n’r con amore, con furore!

(N.G.D’A.)

 

www.psychosun.it

www.urtovox.it