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![Malcolm McDowell in Evilenko di David Grieco](images/CINEMA/EVILENKO.jpg) |
Regia: David
Grieco |
Interpreti:
Malcolm McDowell, Marton Csokas, Frances Barber, Ronald Pickup, Vernon
Dobcheff |
Soggetto e Sceneggiatura:
David Grieco (tratto dal romanzo
Il comunista che mangiava i bambini di David Grieco) |
Fotografia: Fabio
Zamarion |
Scenografia: Nello
Giorgetti |
Costumi: Agata
Cannizzaro |
Musiche: Angelo
Badalamenti |
Produzione: Mario
Cotone per Pacific Pictures |
Paese: Italia
Anno: 2003 |
Durata: 106' |
Distribuzione:
Mikado |
Sito ufficiale:
www.evilenko.com |
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Il trailer
propone il film come uno dei più spaventosi mai visti, il serial killer più
feroce di
Hannibal, ma mi chiedo se ciò sia realmente necessario. Voglio
dire, Hannibal rimane pur sempre un personaggio cartaceo, per quanto
descritto con grande realismo da Thomas Harris e portato in vita da Demme e
Hopkins, mentre Evilenko è reale, un mostro fatto di carne ed ossa malgrado
il nome ed alcuni avvenimenti siano diversi, è dichiaratamente ispirato ad
Andrej Romanovic Cikatilo, il Mostro di Rostov, colui che non troppi anni fa
ha riempito di incubi i nostri sogni. ‘L'uomo è un lupo per l'altro uomo’
(Plauto) non è più utilizzato in senso metaforico, ma è un fatto tangibile.
Ora questa vicenda di cronaca viene riproposta da David Grieco al cinema e
in libreria, ma vissuta dal punto di vista dell’assassino e non tanto da
quello delle vittime. Non nascondo che aspettavo
con ansia l’uscita del
film, ma ne sono rimasto un po’ scontento. Intendiamoci è girato con grande
attenzione e serietà, ma manca un non so che, è come se per tutta la
proiezioni ci si aspetti l’attimo del decollo che non arriva mai. Si è lì in
sala a ricordare avvenimenti di una storia recente, ma troppo pulita, troppo
delicata alle volte, non dico di voler vedere una violenza gratuita come
ormai accade spesso, ma neanche la sua totale assenza, per di più trovandoci
di fronte ad uno degli incubi del Novecento. Questo mio appunto non vuole
sminuire il meraviglioso lavoro fatto da Grieco nella ricostruzione di
luoghi e avvenimenti, ma il film appare come un ibrido tra un documentario
televisivo e un thriller senza mai scegliere da che parte andare. Un vero
peccato, il libro da quel poco che ho letto è molto intrigante ed in più il
mostro Andrej Romanovic Cikatilo/ Evilenko contiene in sé il fascino del
male assoluto e della pecorella smarrita. Su questo ultimo punto ruota tutta
la trama, niente omicidi con sangue, niente paura sottintesa, solo una lunga
ricostruzione psicologica nella mente di Evilenko in un fiume di dialoghi.
Devo dire che ho
amato Malcom Mc Dowell, assolutamente geniale ed ipnotico, proprio come il
vero assassino, ma allo stesso tempo capace di conservare un’innocenza che
lo rende simpatico; il sottotitolo del film dovrebbe essere ‘il mostro e il
suo cuorè. Ritengo comunque che il cinema non debba limitarsi a raccontare
con parole, ma si dovrebbe manifestare in immagini interiori, quello che qui
manca. Sarò strano, ma sono sempre deluso quando vedo un film diventare
racconto, sono stanco di dover continuare a sperare in quelle proposte
cinematografiche dove il vero protagonista è il mondo interiore dell’uomo e
speravo di avere la possibilità con la pellicola di
Grieco di vedere proprio
questo. Invece ho solo sentito e razionalizzato, non c’è stato altro, nessun
trasporto nessun orrore, nessun sentimento è venuto a stuzzicare la mia
pelle. Il trailer potrà anche dire che realtà fa più paura della fantasia, e
che Evilenko è più feroce di Lecter, ma provate a guardare
Il Silenzio
degli innocenti nel buio delle vostre case e poi ne riparliamo. Il punto
della questione è proprio questo, perché sprecare soldi, pellicola e bravi
attori per girare un film che non è un film e un documenterio che non è un
documentario. Io non so dare risposte, e torno a ripetere tutto il girato è
assolutamente perfetto, perfetto solo all’apparenza.
Massimo Macchia |