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GROOVE ARMADA: Lovebox (Zomba)

 

Groove Armada Love BoxHanno un grande nome, i Groove Armada. Peccato che le loro produzioni non siano mai state davvero all’altezza delle aspettative, fatta eccezione per qualche singoletto azzeccato (My friend, lanciato dallo spot di una nota marca automobilistica). Lovebox non alza il livello, configurandosi addirittura come un lavoro ancor più scialbo e dispensabile dei tre precedenti (quattro, contando un’antologia di remix). È il ‘chill-out’, come lo chiamano i fighetti. È musica (?) buona per la comicità crassa di Boldi & De Sica o per gli stacchetti a tutto derriere delle veline di Striscia la notizia. Undici brani da cassonetto differenziato, una parata di virtuosismi vocali e mielosità stucchevoli (tra gli ospiti figurano Neneh Cherry e la vecchia lenza Richie Havens) per un effetto complessivo pericolosamente vicino ai confetti lassativi del dottor Moby. È (visceralmente) imbarazzante ascoltare il brutto singolo Purple haze. Lo spirito di Hendrix non abita nei chitarroni pacchiani di questa paccottiglia che, per fortuna, non mira ad omaggiare il grande musicista nero in veste di cover ultra-trash limitando l’affronto all’impegnativo titolo. Mancando un disegno, un’impronta significativa, Lovebox peggiora man mano che si procede nell’ascolto: Remember e Think twice non hanno colore, spengono sul nascere il piacere di riascoltare la voce della Cherry dopo un lungo periodo di assenza (è diventata mamma, si concede come guest di lusso, ha archiviato i trascorsi con i Rip, Rig & Panic). Madder fa cascare le braccia. Easy è il tipico pezzo house che spacca nelle charts del Sud Tirolo: con qualche litro di grappa in corpore, le gambe si sciolgono, il gusto vi abbandona e non è difficile ritrovarsi ad ancheggiare in pista sperando di concludere la serata tra le braccia del maestro di sci che di sicuro avrà riconosciuto il campionamento di Cerrone (ce l’ha come suoneria sul cellulare Gprs MMS). Si scopiazza dagli ultimi della classe (Fatboy Slim), si insulta in blocco la black music (dal rap al reggae al soul/r’n’b trip-hoppizzato) in una spirale negativa che non conosce picchi felici.

Quasi sessanta minuti di vuoto immemorabile. Insieme agli Air, ai Morcheeba e ai Daft Punk, i Groove Armada suonano musica (?) acquistabile in offerta speciale negli autogrill sparsi sull’Autostrada del Sole. In confronto, Mike Francis era un dio.

 

Lazzaro A. Gionaro