La vecchia copia in vinile friggeva decisamente troppo. Polvere, graffi
accidentali, macchie di umidità ed altri impietosi segni del tempo. Il mio
primo album di jazz, questo me lo ricordo bene: A Love Supreme di
John Coltrane, acquistato a seimila lire durante una svendita per chiusura
definitiva di un negozio gestito da un brutto ceffo che si vantava di non
aver mai praticato uno sconto in tutta la sua vita. Di jazz ero
vergognosamente digiuno, nel 1987, ma qualcuno mi aveva consigliato di
procurarmi questo disco "Perché se devi cominciare da qualche parte, non
puoi far altro che partire da qui". Era vero. Oggi sono tra le persone che
si precipiterebbero a salvare A Love Supreme, Bitches Brew di
Miles
Davis e Monk’s Greatest Hits di Theolonius Monk da un incendio
domestico. Più il meraviglioso box della Columbia con le sessions
Davis-Coltrane dal 1955 al 1965, intendiamoci.
La nuova, elegante edizione del capolavoro è stata rimasterizzata da
Rudy
Van
Gelder, tecnico del suono e titolare dell’omonimo studio di Englewood
Cliffs, New Jersey, nel quale si svolsero le registrazioni. Era il 9
dicembre del 1964 e insieme a Coltrane ed al produttore Bob Thiele, c’erano
i fidi McCoy Tyner (pianoforte);
Jimmy Garrison (basso); Elvin Jones
(batteria). Al classico quartetto si sarebbero aggiunti
Archie Sheep (sax
tenore) e Art Davis (basso), ma per molti anni i nastri con le sessions
insieme a questi due musicisti sono stati avvolti dal più fitto mistero:
dispersi? Distrutti? Dimenticati in uno scantinato? Due segmenti (le
‘alternate takes’ di Acknowledgement) della durata complessiva di 18’
e 32’’ vedono la luce per la prima volta sul secondo cd della doppia
Deluxe edition, accorpati alla registrazione dell’unico concerto (luglio
1965, Festival di Antibes) durante il quale Coltrane e soci eseguirono per
intero la suite in quattro movimenti che dava il titolo al lavoro. Il
documento, esaltato da un meticoloso lavoro di remastering (ancora un punto
per Van Gelder), arriva direttamente dagli archivi francesi dell’Institut
National de l’Audiovisuel e, se volete saperlo, da solo giustifica l’intera
operazione di restauro, offrendo all’ascoltatore una versione più estesa
delle composizioni: "48 minuti sul palco contro i 33 in studio", nota
Ashley
Kahn, autore del recente libro A Love Supreme – The Story of John
Coltranès signature album (Viking, 2002).
John William Coltrane aveva 38 anni quando l’etichetta Impulse! pubblicò per
la prima volta A Love Supreme.
Sarebbe morto il 17 luglio del 1967,
due mesi prima di compierne 41, all’Huntington Hospital di Long Island, New
York, per un cancro al fegato. L’album (il suo più famoso) si avvicina a
quella "linea lirica" inseguita per anni, tra molti tentativi e momenti di
vera frustrazione, da un musicista inquieto che solo poco prima di spegnersi
assaporerà un consenso critico unanime. È il disco religioso dello sciamano
Coltrane, presentato nelle note di copertina come una sentita offerta a Dio:
"At this time I would like to tell you that NO MATTER WHAT...IT IS WITH
GOD. HE IS GRACIOUS AND MERCIFUL (...)". Come tale, brilla di una
bellezza ipnotica, sviluppata ulteriormente nel successivo Meditations,
inciso insieme a Pharoah Sanders. Nella sua seconda vita discografica
(terza, considerando la precedente versione digitale) A Love Supreme
mantiene intatta l’imponenza che conoscevamo: è un energico, stupefacente
canto dello spirito ripulito dalle tacche del tempo, un’opera unitaria che
non smette di affascinare anche dopo ripetuti ascolti. Primitivo e sofferto,
strettamente legato ad un momento di rinascita umana ed artistica dopo anni
di dipendenza da alcool ed eroina. Il tono è appassionato, l’etichetta
‘jazz’ diventa troppo stretta e, non a caso, il sassofonista beneficerà
sempre, insieme a Miles Davis, dell’amore e del rispetto di generazioni di
musicisti al di fuori del circuito jazz.
"Voglio essere una forza veramente per il bene." diceva Coltrane. "In altre
parole, so che ci sono forze cattive, forze che portano sofferenze e miserie
al mondo, ma voglio essere una forza che è sinceramente per il bene."
(N.G.D’A.)
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Da leggere (in
italiano): |
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Marcello Piras
John Coltrane-Un sax sulle vette e negli abissi dell'Io
(Stampa Alternativa,
pp.70, € 7,75) |
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