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LOU REED: The Raven (Wea) |
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Il Reed in pastrano, spada e pantofole versione ‘matto bucolico’ ritratto negli scatti in bianco e nero scelti per la copertina del disco, azzera un trentennio di immagini metropolitane certificando nello stesso tempo un nuovo stadio evolutivo del personaggio: il wild side, l’inquietudine dell’ex junkie, trovano un contatto tangibile con i fantasmi interiori che già facevano capolino nel cupo Magic and loss. Morte fisica e/o spirituale, lacerazioni interiori e abbandono: con o senza business, il rock ne è pieno. Ora, tra i vicoli, la spazzatura, le siringhe sporche di sangue, affiorano le pagine imponenti di un narratore complesso e allucinato, i segni di Edgar ‘lo scandaloso ubriaconè, del ‘padre dell’horror’ transumato nella nostra epoca dal cinema di Roger Corman. Un primo, significativo contatto tra Reed e l’opera di Poe si concretizza alla fine degli anni Novanta, quando Hal Willner (coproduttore di The Raven) organizza una lettura di poesie alla St. Anne Church di New York, affidando a Reed l’interpretazione di The Tell-tale heart (Il Cuore rivelatore). Poco dopo è la volta di POEtry, piéce teatrale nata dalla collaborazione con il regista Bob Wilson e rappresentata per la prima volta da attori di lingua tedesca al Talia Theater di Amburgo. L’embrione del nuovo album è in queste esperienze e, dovendo presentarlo al pubblico, il musicista insiste giustamente sulla matrice letteraria dichiarando: "Per me Poe è il padre di William Burroughs e Hubert Selby." L’orrore, lo sguardo dal profondo, i diversi livelli di lettura che ancora oggi offre l’opera di quello che nella cavalcata r’n’r Edgar Allan Poe viene descritto come "non proprio il ragazzo della porta accanto". Reed indaga tutto questo raggiungendo il punto più alto della sua fase matura in un’operazione curiosamente vicina alle ambizioni concettuali dell’ex compagno John Cale.
Mancano i testi, in corso di traduzione italiana per un volume edito da Minimum Fax ( www.minimumfax.com ) che vedrà la luce tra marzo e aprile. Nell’attesa, il sito www.loureed.it li pubblica in anteprima. Voi, procuratevi il disco, ne vale la pena. (J.R.D.) |
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