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NICK CAVE & THE BAD SEEDS: Abattoir Blues/The Lyre of Orpheus (Mute) |
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La prima volta che ho ascoltato Nick Cave è stata parecchio tempo fa. Si suonava all'epoca, eravamo una giovane rock band di belle speranze, dediti anche noi alla solita speculazione sul musicista alternativo. Bevevamo e fumavamo a livelli assurdi. Una sera di prove, io e la mia ragazza di allora eravamo lì, con la solita bottiglia di jack daniel's già mezza vuota, che cercavamo in giro un po' di musica da ascoltare. Frugando tra le cassette ne trovammo una con la copertina fatta da un foglio di carta a quadretti con la scritta a penna Nick Cave Your Funeral my trial. Da tempo orbitava nella mia mente il suo nome, ma fino ad allora non avevo mai ascoltato nulla di suo. Mettemmo la cassettina. Wow! Nick Cave, pensavo. Il primo pezzo era Stranger than kindness, ma fu The Carny che sconvolse la mia mente già offuscata dall'alcol e dall'hashish. Il suono dello xilofono mi rintoccava nel cervello e mi faceva rimanere immobile per lo straniamento e il colpo che mi provocò, poi mi misi a ballare. Sentivo muovere il mio corpo e non volevo fermarmi. La voce dell'imbonitore era allo stesso tempo melodica e paranoica. Poi finì, noi provammo. Poi io e la mia ragazza andammo via al mare, facemmo l'amore e ci addormentammo. Dopo di che, fummo visitati da due rapinatori che ci levarono tutto lasciandoci completamente nudi e le chiavi della macchina. Naturalmente, questo episodio non c'entra nulla con Nick Cave. O meglio, non penso che porti sfiga. Tutt'altro, da allora mi misi a cercare tutto quello che c'era di lui, dai Boys Next Doors, ai Birhday Party per finire con i Bad Seeds, il suo romanzo, i testi tradotti delle sue canzoni e ogni concerto fosse a portata di mano. Ero completamente attratto dalla sua figura, dal suo rapporto con Dio e la religione, dalle sue parole e dalla sua musica; il suo arresto per possesso di quasi un chilo di eroina e il mondo mitologico che viveva nella sua testa e che riusciva a descrivere in maniera cinica e cruenta. Io e la mia ragazza intanto ci siamo lasciati ed è uscito The Boatman’s call. In copertina il suo primo piano in bianco e nero con le ombre che lo rendono perfettamente tetro, il viso rivolto a guardare da un lato, intabarrato in un cappotto nero. Cazzo. Cazzo due volte perché quelle canzoni così Nick Cave non le aveva mai fatte, tristi, disperate, solitarie, da suicidio, suonate poco, scarne, intriganti al punto tale che ne rimanevi perplesso e allo stesso tempo affascinato. Presentando quel disco, lo stesso autore disse che "queste sono le canzoni che avrei sempre voluto scrivere". Poi è andato avanti, sembrava aver perso quella furia sonica che lo contraddistingueva insieme alla furia delle parole, anche se gira e rigira le parole sono sempre quelle e non c'è bisogno di distorsioni per rendere l'idea di "assalto sonico". Un disco dietro l'altro, la sua voce diventa sempre più vellutata e le canzoni prendono sempre la stessa piega, a volte arrivano addirittura a stancare. Poi arriva quest'ultimo e io mi dico ancora una volta: cazzo! È in arrivo un doppio di Nick Cave. E questa è la prima novità, il primo doppio della sua carriera. La seconda novità è che è il primo ad essere suonato senza il fido e grande e affascinante Blixa Bargeld, preso sempre più dagli impegni con gli EN. Allora, mi chiedevo come sarà ? Abattoir Blues, i blues del mattatoio si intitola il primo cd che ascolto. E il blues c'è e si sente tutto e c'è lui che urla Get Ready For Love accompagnato da un coro gospel che lo scorterà più volte durante tutti e due i lavori. E anche la batteria zappa e ci sono pure le chitarre distorte e la voce. Cazzo, che voce. Cannibal's Hymn è una bella ballata nello stile solito, cassa della batteria pestata, pesante con la chitarra che accenna con il wha wha una specie di funky con assalti puramente sonori e istanti vellutati di parole. Poi c'è un blues che potrebbe riportare alla mente alcune sonorità presenti in The Firstborn is Dead con lui che scalcia e si dimena, e un'altra ballata e una canzone freschissima ancora con i cori gospel e poi viene il singolo, anche questo freschissimo ed elegante che è Nature Boy. Se ascoltate Abattoir Blues con le cuffie, riuscirete a sentire il cigolio del pedale della cassa che scandisce il ritmo. Forse lascia un po' a desiderare il coretto ma va bene così. L'ultimo pezzo è una cantilena lamentosa con chitarre slide che esplodono insieme alle voci e distorsioni. The Lyre of Morpheus inizia con un pezzo che porta lo stesso titolo, sghembo e minaccioso e poi c'è un flauto che sembra ci siano gli angioletti, ed è strano che si trovi lì questa canzoncina leggera leggera che ti viene voglia di fischiettarla o canticchiarla e il ritornello te lo vedi bene in una pubblicità dei biscotti della colazione. Poi c'è una di quelle canzoni che sinceramente io non sopporto, una specie di spoken words amoroso e esistenzialista che mi fa leggermente cagare. Ancora un'altra e si riaprono le danze con un clap clap di mani e le chitarre ritmiche e questa è Supernaturally che ti fa muovere la testa, e anche Spell è una bella canzone in cui finalmente si sente un violino "normale" insieme a Carry Me, quasi epocale. Poi si finisce con Oh Children, con una ritmica un po' strana, il modo di suonare il charleston là dentro lo fa sembrare così, sembra che debba succedere un qualcosa e invece succede che fino alla fine si arricchisce di pianoforte e voci. E poi sfuma tutto. Allora? Allora, come al solito, ogni nuovo disco di Nick Cave lo devo ascoltare più volte adesso, per farmi entrare le canzoni dentro, perché hanno bisogno di momenti e stati d'animo precisi. Si può addirittura sorridere con le sue canzoni, anche in una semplice giornata di merda. In alcune cose potrebbe risuonare un po' come in Henry’s Dream, in altre potrebbe risultare nuovo, non tanto dal punto di vista delle sonorità, quelle che c'erano ci sono ancora, ma dal punto di vista dell'approccio verso la forma canzone, con la quale si può dire tutto, anche le cose tragiche. Non so dire se poteva essere più breve oppure no. In fondo, i moderni lettori cd sono dotati di un comodo bottoncino per far scorrere i pezzi velocemente. Ma ogni tanto fa bene ascoltare un certo tipo di musica, di un certo tipo di cantante che canta un determinato tipo di canzoni.
EXPRESS YOURSELF. Antonio Bufi
Sul web: www.nick-cave.com |
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