Il
Kid ha
cambiato etichetta, compagni di viaggio e, in parte, direzione musicale.
Mica poteva ripetersi disco dopo disco. Non è il tipo, ragazzi, e ci
tiene a farlo sapere in giro. Pure, i critichini hanno storto i loro
brutti nasoni a patata dopo aver ascoltato le 13 tracce (15 nella limited
edition) di
Blowback. Album solare, ricco di ospiti (Ed Kowalczyk
dei Live; Alanis Morissette; Cindy Lauper; Flea, Kiedis e Frusciante dei
Red
Hot Chili Peppers), prodotto in team con l’americano Rob Cavallo (sì,
ha prodotto quei cessi dei Green Day, ma che c’entra?).
L’ex
vocalist dei
Massive Attack
punta ad alzare il ritmo, a giocare con
Wonder Woman (una furiosa cover della sigla dell’omonimo telefilm), a
rivelarci l’altra faccia di un ragazzaccio dalla voce ruvida e sensuale
che nel 1995 fece sfracelli con Maxinquaye, l’album di debutto.
C’è reggae, soul, r&b, in Blowback. C’è la California dei
R.H.C.P. e, naturalmente, il trip-hop di cui il Kid è indiscusso maestro.
L’insieme
scorre più facilmente rispetto ai precedenti lavori. Blowback punta al
grande pubblico senza svendere niente della vecchia pelle del leone
(ascoltare, prego, la cover di Something in the Way dei Nirvana).
Dopo la notte, si sa, viene il giorno.
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