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Cody ChesnuTT: The Headphone Masterpiece (Ready Set Go!) |
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Che coraggio: per il debutto sulla lunga
Dalla sua casetta nella prateria, un uomo (quasi) solo ha partorito le canzoni dei suoi sogni (ora anche dei nostri), 36 per la precisione, sebbene alcune non arrivino al minuto ed una parte di esse non si estendano per più di 120 secondi. Un compendio di pensieri, flash, melodie e ritornelli immersi dal talentuoso polistrumentista in un calderone sonoro che comprende rock garage, soul, funk ed elettronica assolutamente artigianale. Viaggiando qua e là per le tracce del disco, si riescono ad intravedere le sagome sonore di Sly e Famiglia, Stevie Wonder, Prince e (pure!) Beck.
Forse è esagerato immaginare, in là col tempo, The Headphone Masterpiece
come un album indimenticabile, vero è che ora risulta un capolavoro
in bassa fedeltà che suona, suona molto bene. Bene come uno schiaffone alle
majors ed ai loro ipertecnologici studios dei quali l’ultratrentenne di
Atlanta non sa che farsene: l’obiettivo di
ChesnuTT (occhio alle TT!) di
rileggere la golden age del soul - rock è centrato ed i diversi
momenti memorabili del disco lo confermano. Sentire per credere: nel primo
volume Upstarts In A Blowout, B!%@#,
I’m Broke (dal sapore electro), le struggenti melodie di Serve This
Royalty, le delikatessen soul di Smoke And Love e Can’t Get No
Betta’. Nel secondo
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