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ELTON JUNK: Moods (Sottosopra Rec.) |
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I senesi Elton Junk, guidati dal chitarrista cantante Andrea Tabacco, hanno oggi occasione di far ascoltare Moods, il loro primo album, rimasto misteriosamente nel cantiere della Sottosopra produzioni per tre anni. Ci informano che nel frattempo la line up è cambiata e che un altro loro lavoro, Piss on a dead tree and watch it grow è senza produzione da due anni. Non sapendo che tipo di evoluzione abbia intrapreso la band e che sound proponga oggi ho cercato nel possibile di contestualizzare il loro lavoro. Cellophaned è un inizio promettente, roba post punk tipo Arab on Radar che ha sempre su di me un effetto benefico guastata solamente da un ritornello che con il resto del pezzo c’entra come cibo cinese a colazione. Waste of time è, insieme all’ultimo pezzo Ricetta per il sangue amaro la parte debole del disco. Ballatone alla Bauhaus tronfie con stacchi da gruppi metal di serie b anni ottanta. In mezzo alle due canzoni tante idee, confuse e pretenziose, dettate sicuramente dalla volontà di mostrare tutte le proprie qualità. Perché far durare quattro minuti un pezzo riempiendolo di stramberie quando è possibile dimezzarlo insistendo sulle parti interessanti? Molto meglio La Tipa , trascinante pezzo punk che ricorda gli Indigesti o Division of pop joy, ottimo indie con un notevole crescendo ritmico. Desert è invece una di quelle canzoni sperimentali che tanto piacciono ai Blonde Redhead che sarebbero però dovute finire col terzo disco dei Sonic Youth. La sensazione finale è quella di una band ancora indecisa sulla strada da percorrere che con una buona produzione potrebbe incanalare le proprie energie su binari interessanti.
Jo Laudato sul web: www.eltonjunk.com |
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