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SECRET MACHINES: Now this is nowhere (Reprise) |
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Sono pronto a scommettere anche le mutande su questa band di Dallas. Gli ingredienti per il successo ci sono tutti. Rock psichedelico anni Settanta piacevolmente digeribile per nuove e vecchie generazioni. Suoni cosmici, lisergici, che rimandano agli Zeppelin, ai Pink Floyd, ai Wire senza cadere in quella sensazione di già sentito. Ritmiche sottilmente nervose e insistenti suggeriscono poi una certa passione per le geometrie kraut rock. Tirando in ballo due band moderne potrebbero essere un incrocio tra i Grandaddy ed i Calla. Il disco scorre senza soste, senza difetti, imprevedibile. Nulla sembra essere lasciato al caso. La bravura dei Secret Machines consiste nel saper alternare una certa predilezione per atmosfere scure e vaporose a momenti più riflessivi e sognanti. Come non innamorarsi di un pezzo come Sad and lonely, acido, trascinante, con quei cori deliziosamente british che fanno molto Verve primo periodo, o Nowhere again che col suo incedere incalzante e vagamente dark ci mostra quello che avrebbero potuto fare gli Interpol se non fossero stati troppo presi dal loro look. I Secret machines non perdono credibilità anche quando cedono a tentazioni epiche come nel caso di Pharoah’s daughter o Road leads where it’s lead, canzoni evocative che testimoniano l’innegabile influenza delle partiture chitarristiche di Robert Fripp. Prima di questo Now is this nowhere all’attivo un Ep, September 000 uscito un anno fa e qualche rara apparizione su compilation ma è sicuro che il loro trasferimento da Dallas a New York spingerà il piede sull’ acceleratore del successo. Per farvi un assaggio della loro musica non solo è possibile scaricare dal loro sito www.thesecretmachines.com un paio di canzoni live che questi simpatici texani hanno suonato in quel di Mtv ma soprattutto avrete la ghiotta occasione di ascoltare l’album per intero. Che sia anche questa una delle conseguenze di iTunes?
Jo Laudato |
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