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KUNT: New brown sugar (Karnak) |
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Posso tranquillamente dispensare un buon undici e lode al titolo scelto per l’opera di debutto dei misteriosi Kunt (SR, Raja Chrystal, MM, più un certo MF come ospite), compagni di scuderia dei Chaos\Order presso l’intraprendente Karnak che a questo punto merita la palma di etichetta italiana in grado di distinguersi più di ogni altra (ma ce ne sono?) per stile, proposte e respiro internazionale.I Kunt sono malati. Immaginate un agente estraneo in possesso di una complessa rete di informazioni, un potente virus alieno di nuova generazione minimal techno che scorre (non ancora isolato) ai ritmi animati di flash visivi/sonori fino a causare una caduta libera con repentini cambi di prospettiva nell’incubo più fluttuante/fascinoso/rarefatto pensato per le vostre orecchie innocenti. Coordinate di base: Coil, Hypnoskull, Young Gods, Einsturzende Neubauten e Scorn. Oppure, perché no, gli Stones di Their Satanic Majesties Request che in una dimensione parallela ("al di fuori della portata dei nostri sensi", come dice il Peruzzi di Supereva) si convertono follemente al connubio sitar+synth+campionatore.I Kunt sono malati, lo ripeto. Non ci tengono neanche per sbaglio a mostrare in giro le loro facce ma compensano con un artwork di copertina perversamente incantevole (www.materiagrafica.it) e – attenzione, mi spiego meglio – sul piano strettamente musicale spaccano eccome. Nuova droga elettronica per la mente registrata (a quanto dicono le note del booklet) ai Cocoricò studios sotto effetto di LSD. Settanta minuti e passa di durata ‘realè, campane e rumori in Night shitty god introducono in un reticolo di connessioni aurali, atmosfere dilatate, geometrie inquiete dalle rischiose slabbrature. Il rumore prodotto da un cervello lavato/centrifugato da televisione, religioni di massa, telefonini cellulari e altra merda comune. Un container senza concessioni di sorta al facile gradimento che ha il suo punto di accesso nella dance-EBM di Glam diva e nel riuscito omaggio a Carpenter di Plissken (radio edit).Musica per corpi in cerca di un attrito iterativo e sognante (maneggiare con cautela Kobaltblau e la conclusiva Nini), irrobustita da singolari e complesse contaminazioni con intarsi mediorientali (la title-track). Quando si spegne la luce la stanza in cui suona New brown sugar può essere invasa da fantasmi e da creature maligne. Palpitazioni e tachicardia, tremori diffusi, senso di soffocamento e dispnea, sudorazione, nausea, dolori al petto, formicolio agli arti, brividi, vampate di calore, sensazioni di sbandamento o di imminente svenimento, senso di irrealtà e di depersonalizzazione, paura…Quem quæritis? Ho scoperto i Kunt e ci sono rimasto secco!
(J.R.D.) |
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