A
breve distanza dall’uscita di
Yoshimi battles the pink robots,
i Flaming Lips pubblicano in contemporanea via Restless/Ryko due corpose
raccolte pensate per celebrare un ventennio di carriera. Finally the punk
rockers are taking acid è un triplo che abbraccia il periodo 1983-1988,
mentre The Day they shot a hole in the Jesus egg
(doppio) copre gli
anni Novanta, ovvero la seconda fase del gruppo oggi guidato dai soli Wayne
Coyne e Michael Ivins. Se nel 2000, la Restless aveva mandato nei negozi
l’antologia 1984-1990, ora è il turno di due ‘visite in profondità’
nella discografia dei Flaming Lips, arricchite da materiale d’archivio
piuttosto raro, tra nastri dal vivo e in studio.
Con un apparato
di note esilarante ed il suo pieno di inediti (splendide le covers di
Communication breakdown e Thank you dei Led Zeppelin, di
Anyway, anyhow, anywhere degli Who e After the gold rush di Neil
Young), l’Eldorado delle ‘Labbra Fiammeggianti’ somiglia alle Anthology
dei Beatles di qualche anno fa. Finally the punk rockers are taking
acid, in particolare, riporta alla luce gli esordi in totale
autoproduzione di The Flaming Lips E.P. (alla voce c’era
Mark Coyne,
fratello di Wayne) e dello psycho-garage-punk di Bag full of thoughts;
Out for a walk; Scratchin’ the door. Si prosegue con i brani
di Hear it is (1986), album che si apriva con With you,
riuscita combinazione tra Velvet Underground e Syd Barrett e che
documentava, pur tra le ingombranti influenze della
formazione di Oklahoma
City (Stooges,
Sonic Youth, Gun
Club), un processo di maturazione già in atto (Jesus shootin’ heroin;
Charlie Manson blues). Appena più metallico l’esercizio di Oh my
Gawd!!!...The Flaming Lips (1987): punti alti in One million
billionth of a millisecond on a sunday morning e nella zeppeliniana
Can’t stop the spring. Il volume sonoro comincia a gonfiarsi. Secondo le
direttive di Wayne, il progetto sembra essere quello di fondere insieme i
grandi amori del gruppo, correndo il rischio di passare per epigoni (in
qualche caso, gli accordi rubati si palesano senza grandi difficoltà). Con
Telepathic surgery (1989), cui è dedicato il terzo cd del box, la
follia dei Flaming Lips arriva a sabotare l’intero universo del rock and
roll, in una messe di beffardi plagi/citazioni che vanno da Dylan agli
Hawkwind, dagli Yardbirds ai Guns’n’Roses.
Peccato che (ma è l’unico neo) la versione qui inclusa di Hell’s Angel’s
cracker factory, sfibrante suite hard rock psichedelica con inserti
jazzy, sia un sunto dell’originale.
Finally the
punk rockers are taking acid è proprio un bel viaggio, un back to the
future nel suono americano più underground, alle origini di un’avventura
che, alla luce degli splendidi The Soft bulletin e Yoshimi battles...
non ha ancora smesso di destare ammirazione.
E domani? Si
profila un album dal vivo (Yoshimi wins!), in un primo tempo
distribuito esclusivamente alla stampa americana come disco promozionale.
Sul sito
ufficiale gira invece il lungo trailer del film
Christmas on Mars. Tra
Kubrick e Trey Parker, o tra
Carpenter e
Cinico TV (ma forse il trailer è la pellicola: uno scherzo
organizzato dai Flaming Lips con la complicità della Warner). Ci sono le
prime (uniche?) foto dal set, i trucchi casalinghi, da horror di serie Z,
estratti dai dialoghi. Non basta? Veniamo a sapere anche che
Beck insiste
per avere la band per sempre al suo fianco, come Dylan & The Band. Li
vorrebbe in studio e dal vivo per sempre e sempre...